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Capsule hotel: cosa sono e come funzionano

by Greta

Tempo di organizzare il nostro viaggio in Giappone, una esperienza è stata punto fisso irrinunciabile fin da subito: trascorrere una notte in un capsule hotel.

Non so di preciso dove e quando ho visto per la prima volta questa nuova proposta di alloggio per la notte. Che poi proprio nuova non è visto che in oriente viene scelto da molti locali, soprattutto in viaggio di lavoro, da diversi anni. Soluzione pratica, veloce e spesso economica.
Sì, perchè scegliere un capsule non vuol dire necessariamente risparmiare. Alcune catene sono di lusso, con comfort a cui fanno un baffo gli alberghi 4 stelle che conosciamo noi. Altri sono alla portata di tutti ma con zone dell’hotel d’elite più spaziose che, in questo caso, fanno la vera differenza.

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L’ingresso al capsule hotel First Cabin di Tokyo

Cos’è un capsule hotel

Un capsule hotel è un albergo ideale per trascorrere soltanto la notte (magari una sola) situato in zone strategiche di passaggio come aeroporti, stazioni o snodi cittadini molto frequentati.
Per ottimizzare gli spazi, ogni “camera” si riduce ad un piccolissimo spazio che, molto spesso, ospita esclusivamente un letto.

I capsule hotel più estremi hanno le stanze posizionate una sopra all’altra e ricordano un pochino un casellario di cimitero. Ebbene sì, ma solo per il posizionamento schematico e fitto, in realtà lo spazio all’intero è ottimamente illuminato e aerato e quasi sempre avrete in dotazione persino una tv (da utilizzare obbligatoriamente gli auricolari, per il rispetto della quiete).

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La mia capsula

Quasi tutti i capsule hotel non prevedono porte. Lo spazio è ridotto al minimo e per evitare sensazione di claustrofobia ma anche rumori molesti, la privacy è assicurata da tende o soffietti.
Il necessario per il vostro breve soggiorno viene quasi sempre fornito dall’hotel. Troverete sul letto gli asciugamani, spazzolino, ciabatte e una divisa da indossare per frequentare i luoghi comuni.

Come funziona un capsule hotel

Valutate di prenotarlo con largo anticipo. Sono una soluzione molto gettonata in oriente!
La reception è disponibile ad accogliervi con un largo margine di orario, ovviamente, ma in alcuni casi si richiede una ulteriore conferma telefonica sull’arrivo o si rischia di veder dar via la propria “stanza”.

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La cabina di Filippo

La nostra prima esperienza è stata al First Cabin di Haneida (Tokyo).
Arriviamo alle 22 e in modo chiaro e rapido ci vengono indicate la zona femminile e quella maschile, rigorosamente separate.
Io sono stata munita di chiave magnetica per accedere al mio settore e di braccialetto con chiave per la cassetta valori presente nel mio scomparto.
Settore J “stanza” 14 la mia destinazione.

Abbiamo volutamente scelto una cabina standard: non c’è spazio per la valigia, lasciata gratuitamente in reception. Ho tenuto una sacca con fotocamera, beauty e una felpa ai piedi del letto che è, stranamente, ben più comodo e spazioso di quelli cui ci avevano abituato i normali hotel giapponesi.

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I corridoi con le stanze standard

Percorrere i corridoi in modo silenzioso e tutti vestiti uguali (con la divisa del capsule) per raggiungere le toilette, la zona tv o la sala fumatori sembrerà come aggirarsi in una labirintica navicella spaziale. Avete presente quelle “città interstellari” nei film futuristici? Nessuna finestra, buio, ovattato, tutti con gli stessi abiti ma di nazionalità palesemente diversa… Affascinantissimo!

I bagni sono in comune. Tasto dolente per gran parte dei turisti italiani. Eppure vi assicuro di aver incontrato un ordine e una pulizia che molti alberghi tradizionali vi fanno solamente sognare. Certo, trovarmi in Giappone ha sicuramente facilitato le cose.

wc giapponese

Il pulitissimo wc ipertecnologico

L’area toilette è ben separata dalla zona notte, sempre per scongiurare rumori fastidiosi.
Una porta divide la zona wc dove trovo una pulizia maniacale e gli immancabili water iper tecnologici con asse riscaldato, bidet e altre sciocchezze che però, dopo 20 giorni, vi parranno indispensabili.
Una seconda zona mette a disposizione una decina di consolle con ampie specchiere, lavandini e prodotti cosmetici firmati Shiseido.
Ci si toglie le ciabatte e si accede all’area spogliatoio con graziosi cestini per riporre gli abiti, docce e, grande chicca: un onsen!
(Se volete avere qualche informazione in più su che cosa è un onsen.)

Incontrerete viaggiatrici da mezzo mondo a tutte le ore del giorno e della notte nelle aree comuni.
E’ una esperienza curiosa, interessante, divertente, istruttiva. E sto solo parlando di un bagno in comune.

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Le capsule deluxe sono grandi come normali camere d’hotel

Perchè scegliere un capsule hotel

Le ore trascorse nel capsule hotel sono speciali. “Speciali” che non ho praticamente chiuso occhio ma neanche tanto a causa dei rumori quanto per l’eccitazione!
Come ho appena detto, le aree comuni vi metteranno in contatto con usi e abitudini di donne diversissime da voi ma con le quali, per alcune ore, condividerete tutto.

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Pronta a dormire nella mia capsula!

Chi parte, chi arriva, chi si riposa nel pomeriggio: siamo tutti di passaggio, con una meta e un obiettivo ben preciso dinnanzi a noi, ma quelle ore le condividiamo. A volte in totale silenzio. A volte con uno sguardo di complicità dinnanzi alla scritta incomprensibile in ideogrammi dello struccante. A volte con una smorfia di stanchezza quando la sveglia suona alle 4 di notte perchè ti attende un volo intercontinentale.

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Sala comune / zona fumatori

I capsule hotel sono situati sempre in luoghi comodi e strategici.
I costi sono mediamente contenuti e il poco spazio a disposizione obbliga a spostamenti e procedure minime e brevi: arrivi, ti spogli, ti lavi, dormi, ti rivesti, riparti.
Eppure, in questo, vivi un intero mondo!

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Le esperienze di altre viaggiatrici in capsule hotel

Capsule hostel in Cina. Di Nina Virtuoso, Leaving The Old Way.

Foto di Nina Virtuoso

Foto di Nina Virtuoso

Questo ostello si trova a Luoyang, Cina, nella regione dell’Henan.
Ogni stanza è formata da quattro capsule beds dotate di ogni comfort: la televisione a scomparsa dall’alto, le cuffie, un tavolino pieghevole, uno specchio, prese elettriche, la ventola di aerazione, la luce, e una tendina di bamboo per garantire la privacy.
Claustrofobico? Lo credevo anche io, finché non ho compreso che in fondo avrei solo dovuto dormirci, e di conseguenza da camera minuscola ho iniziato a considerarlo come un letto super accessoriato… e devo dire che l’esperienza è stata eccellente e la ripeterei senza problemi.
[By Nina] [divider]

Cube hostel a Bangkok. Di Micaela Bellizzi, Mica per davvero.

Foto di Micaela Bellizzi

Foto di Micaela Bellizzi

La mia esperienza è stata assolutamente positiva! Pensavo fosse uno spazio claustrofobico e invece è un’esperienza che ti insegna che l’essenziale a volte è proprio quello di cui abbiamo bisogno, niente di più!
Mi ha ricordato molto la scena di Renato Pozzetto… TAAAAAC!
Detto ció, la struttura in generale è molto pulita e i prezzi assolutamente in linea!
[By Micaela]

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