“E’ la città più strana e triste che si possa vedere.
Perchè Lima in inverno è avvolta da un velo bianco; e c’è un orrore più grande in questa bianchezza del suo dolore.”
H. Melville, Moby Dick
La nostra avventura peruviana a Lima inizia all’aeroporto: per raggiungere Miraflores alle 7:30 del mattino ci va una buona dose di coraggio e grande esperienza alla guida, di quella che nemmeno a Milano o Roma nell’ora di punta puoi immaginare.
La nostra sistemazione è a pochi passi da Parque del Amor, una romantica terrazza sull’oceano con particolari panchine ricoperte da ceramiche e frasi d’amore. La statua centrale poi, è davvero originale…
Raggiungiamo Plaza San Martin con un taxi (12S, 4€), il mezzo più comodo per raccapezzarsi e spostarsi nella caotica Lima. La fermata del Metropolitano, il servizio bus rapido, purtroppo è lontana, altrimenti sarebbe stata una buona alternativa.
Jiron de la Junion, la via dello shopping, è un susseguirsi di negozi di calzature e abbigliamento, ma merita la deviazione per la bellissima Iglesia de la Merced, la più antica di Lima con una facciata stravagante.
All’interno sulla destra vi è la croce in argento del beato Padre Urraca, meta di pellegrinaggio di molti peruviani.
Bellissimi sono gli altari, alcuni intagliati nel mogano, che si aprono sulle navate laterali, sembrano incastonati nelle cupole o sembra che la chiesa gli sia stata costruita attorno!
Plaza de Armas, cuore della capitale, ci affascina al primo sguardo. Gli antichi palazzi color ocra fanno da cornice al Palazzo del Governo, dove la banda militare crea un allegro sottofondo musicale nell’attesa del cambio della guardia.
È quasi mezzogiorno e per caso ci imbattiamo nell’alta cerimonia: la banda suona l’inno nazionale sui rintocchi del campanile della cattedrale, mentre le guardie, in un lento e preciso cerimoniale, si passano le consegne.
Prima del meritato pranzo (in fondo in Italia sarebbe ora di cena) visitiamo la Iglesia de Santo Domingo, nota per le teche contenenti i teschi dei tre più venerati santi di Lima: san Juan Marces, santa Rosa da Lima e san Martín de Porres il primo santo nero sudamericano.
Del pranzo vi parlerò più avanti, in un altro post dedicato alle specialità peruviane. Abbiamo assaggiato per la prima volta ceviche e pisco sour.
La cattedrale, sul lato nord di Plaza de Armas è da non perdere.
Acquistato il biglietto di ingresso obbligatorio (10S, 30 S con ingresso al palazzo arcivescovile e museo), subito di fronte vi è la cappella in cui sono stati rinvenuti in una scatola di ferro i resti di Pizarro, conquistador e fondatore di Lima. Completamente restaurata e adornata di mosaici veneziani, stona un po’ con l’austero stile barocco della cattedrale. Sulle navate i maestosi altari lignei fanno a gara in bellezza e ricchezza con quelli della Iglesia de la Merced.
Le catacombe, scoperte negli anni ’70, sono state messe in sicurezza e aperte al pubblico, mentre il museo e la sacristia conservano gli antichi paramenti sacri, enormi tele seicentesche e reliquiari in oro e pietre preziose.
Siamo stanchi e provati dal volo, una cerveza al Bar Cordano, un vero e proprio saloon americano i cui interni e camerieri sembrano essere appena usciti dagli anni 30, ci dà la forza per terminare la visita del centro storico.
Pochi passi e raggiungiamo il Parque de la Muralla, un moderno parco costruito intorno alle rovine delle antiche mura, scoperte anch’esse soltanto di recente.
Lo spettacolo vero è il quartiere costruito sulla collina di fronte: un tripudio di allegri colori che sdrammatizza l’avanzata del cemento nel Perù del boom edilizio.
Manca solo il pezzo forte: il Monastero di San Francisco e le sue catacombe.
Il sagrato è una bolgia: per accedere alla chiesa, la gente é in fila con mazzi di fiori in una ordinata e interminabile serpentina: il 28 di ogni mese, infatti, i lavoratori più devoti si recano qui per assistere alla Messa del pomeriggio.
Puntiamo al museo: la guida (obbligatoria, parte quando si forma un gruppetto) in spagnolo (peraltro comprensibilissimo) ci mostra l’antica biblioteca, il coro ligneo (da cui si gode di una bellissima vista sulla navata centrale della chiesa stracolma per la messa), il refettorio e il bellissimo chiostro tappezzato di azuleios e affreschi seicenteschi.
Una piccola porta conduce alle catacombe, scoperte anch’esse solo di recente, nel 1947, ed aperte al pubblico nel 1952 dopo un’attenta opera di risanamento, catalogazione dei reperti (più di 6000 defunti vi erano stati sepolti) e messa in sicurezza.
Pare che l’usanza di seppellire i morti sotto le chiese continuò fino al 1821, anno in cui l’allora vescovo di Lima, decise di porre fine a questo rituale, costruendo il primo cimitero del Perù, per i cattivi odori che infestavano i credenti.
È sera. La garùa, la fitta coltre di nebbia che copre il cielo di Lima e nei mesi invernali impedisce ai suoi abitanti di vedere per molto tempo il sole, fa venir buio presto e, con un taxi, ci dirigiamo a Parque de la Reserva per assistere allo spettacolo delle fontane luminose del Circuito Magico del Agua.
Una serie infinita di fontane e luci danzano al ritmo di musica classica e brani più moderni.
Si alza un freddo vento invernale che lancia addosso al pubblico molti schizzi e noi, per non ammalarci giá subito il primo giorno, ci arrendiamo prima dello spettacolo finale con luci laser della Fuente de la Fantasia.
Sará per un’altra volta!
2 comments
Ciao,
ho letto attentamente il vosto post e, quasi in procinto di partire per il Perù, vorrei chiedervi come avete fatto a prendere i taxi.
Ne ho sentite tante sulla sicurezza di questo mezzo di trasporto. Mi dicono di chiedere presso l’albergo. Ok, per il primo tragitto, ma poi per spostarsi di nuovo da una parte all’altra, avete voi chiesto assistenza o avete preso il primo che capitava?
Grazie per una risposta.
Dipende: per muoversi in città fermavamo il primo che capitava lungo la strada. Quelli “ufficiali” sono tutti sicuri e affidabili.
La mattina della partenza per Nazca, invece, abbiamo fatto chiamare un taxi dall’hotel, vuoi perchè avevamo le valigie, vuoi perchè il bus partiva alle 7:30 e ci spettava ancora almeno mezz’ora di tragitto. Facendo fare la prenotazione dall’hotel, hai la certezza dell’ora in cui arriverà a prenderti, ma il traffico è uguale per tutti… e di traffico a Lima ce n’è in abbondanza! 😉
Il costo comunque non varia, a te la scelta.