Prendere parte al viaggio inaugurale di una crociera notturna nel fiordo: un sogno!
Che fortuna abbiamo avuto! Non potevo sperare tanto!
L’Olav Ringdall Jr è una vecchia rescue boat risistemata da Capitan Kennet e la sua famiglia. Emana un fascino irresistibile e non sto a descrivervi il mio sguardo quando mi ci sono trovata davanti, al molo di Alta.
Sono già calate completamente le tenebre quando, alle 18, facciamo la conoscenza dell’intera ciurma. La famiglia al completo ha voluto partecipare all’evento e così, in compagnia del capitano, della moglie, degli suoceri, del figlio con fidanzata, salpiamo in un clima accogliente un po’ come fosse anche nostra, la barca.
Con noi c’è anche Jon, di North Adventure che, in collaborazione con Visit Alta, ci ha proposto di testare questa splendida esperienza. Siamo tutti eccitatissimi!
Il mare è così calmo che nemmeno mi accorgo di essere partita. Lasciamo il molo lentamente per ammirare le incantevoli luci che giungono dalla terraferma. Alta e le piccole casette tipiche norvegesi in legno ci salutano dalla riva, illuminate, come sempre, da sembrare un presepe.
Il vento non è forte e siamo fortunati anche con le temperature, ma rimanere sul ponte per molto tempo diventa difficile e così non ci facciamo ripetere l’invito.
Per noi, sottocoperta, sono pronti waffle ancora caldi con alcune specialità locali. Assaggiamo il diffusissimo brown cheese che, a parere mio, somiglia ad una sottiletta al gusto di burro d’arachidi. Poi crema acida, marmellata, tè e cioccolata calda che qui si scioglie nell’acqua e non nel latte!
In Norvegia si è soliti cenare verso le 17 e quindi non è raro, quando ci si intrattiene la sera con gli amici, organizzare qualche spuntino goloso. E, un po’ infreddoliti, diciamo che queste calorie ci stanno a pennello!
Siamo pronti per tornare sul ponte, armati di fotocamera e cavalletto. Eh sì, pensavate mica che nel bel mezzo del fiordo noi non andassimo a caccia di aurore boreali?
Il cielo è coperto e non ci diamo false speranze. Intanto si chiacchiera del più e del meno e ci viene raccontato un vecchio episodio di guerra.
Una grossa nave nazista era ancorata nella zona, con circa 20.000 uomini di stanza al Alta. Dopo il ’43 ci furono pesanti bombardamenti da parte degli Alleati che crearono enormi crateri sulle montagne circostanti profondi anche 30 metri.
Pare che la zona sia piena di ordigni inesplosi…
Proviamo a direzionare il faro della barca in un punto preciso: lì si trova il relitto di un aereo inglese, schiantatosi contro le rocce. Non riusciamo a vederlo ma questo racconto crea un alone di fascino e mistero che cade a pennello in questa fredda e buia nottata in mare.
Senza avvisare, le nuvole nel frattempo si diradano, il cielo scopre una limpida stellata ed ecco che, in un attimo, fa capolino timidamente il primo alone verde di aurora boreale.
L’entusiasmo è tanto, è quasi un miracolo! E mentre sistemiamo i treppiede, l’aurora prende coraggio e si intensifica di colore, si allunga fino a creare un arco sopra di noi, per poi raggiungere l’altro capo del fiordo.
Uno spettacolo magnifico!
Ricevo la tempestiva chiamata di Elisabeth di Visit Norway: ci consiglia di correre fuori per vedere una splendida aurora! Ma noi fuori ci siamo già, anzi, siamo in un luogo privilegiato che dà quel tocco di speciale in più alla nostra quarta aurora boreale norvegese!
Naso e punta delle dita di stanno congelando ma chi mai si allontanerebbe da uno spettacolo simile? Restiamo a guardarla col sorriso stampato sul volto. E’ un’aurora boreale bellissima e si muove molto veloce. Non è cosa comune vedere il movimento ad occhio nudo. Solitamente si percepisce il perenne cambio di forma ma il vero e proprio muoversi è cosa piuttosto rara!
Siamo felici, entusiasti, soddisfatti, congelati! Insomma, rientriamo al porto dopo le 23 con il morale alle stelle!
Stappiamo una birra per festeggiare la serata. No, infrangerla contro il fianco della rescue boat ad inizio viaggio non ci era sembrato opportuno! 😉