Crop circle sulle colline di Robella d’Asti
Ne parlavano i giornali locali ma inizialmente non ho prestato l’attenzione dovuta. Filippo invece si è subito incuriosito e appena abbiamo avuto un pomeriggio libero, con la nostra fidata Vespa del ’61, abbiamo affrontato i circa 40km che ci separano da Robella, un piccolo paese dell’astigiano.
Era domenica 21 luglio. La scoperta era avvenuta tempo prima, la mattina del 30 giugno 2013.
Avevo già sentito parlare dei famosi crop circles: quei cerchi nel grano maturo perfettamente simmetrici, grandi ed inspiegabili. Non ne avevo mai visto uno dal vivo. Non sapevo di preciso cosa aspettarmi.
Da giorni leggevamo di centinaia di turisti e curiosi, anche stranieri, che hanno affollato il campo in questione. Così numerosi da suggerire al bar vicino un “carretto” con ombrellone direttamente nel grano, per vendere acqua fresca e bibite.
Addirittura è stato studiato un menù a tema nel piccolo ristorante del paese, per approfittare dei clienti che probabilmente si stavano facendo desiderare da anni.
Percorrendo la Strada Statale, non sapevamo di preciso come raggiungere la nostra meta definitiva.
D’un tratto mi cade l’occhio su una ripida collina, a ridosso della strada, con macchie poco uniformi nel grano alto e dorato. E’ proprio il cerchio!
Imbocchiamo la ripida stradina che quasi la nostra Vespa non ce la fa a portarci su.
Una mietitrebbiatrice accesa, rumorosa e fumante, aspetta di iniziare il lavoro proprio su quel campo. Siamo arrivati appena in tempo!
Il sentiero che da bordo strada porta al cerchio ormai è battuto dai numerosi visitatori.
Il grano è alto, ritto, mi arriva quasi al seno.
Bisogna raggiungere quasi il centro del campo per entrare nella grande circonferenza.
E non ci si rende bene conto della posizione, della forma, di ove ci si trova di preciso.
Il pittogramma avrà circa 1oo metri di diametro, è grande e complesso. E’ emozionante percorrere le linee curve di spighe perfettamente piegate e schiacciate a terra in modo ordinato ed uniforme. Nessuna spiga si rialza, nessuna spiga è spezzata. Come se ci avessero passato un pettine gigante e dopo un ferro da stiro per consolidarne la forma.
Il disegno non è perfettamente simmetrico. Ci sono alcune frecce, piccoli triangoli o pallini che fanno pensare a qualche tipo di codice o di coordinata.
Offre una interpretazione originale e differente ad ogni occhio che lo ammira.
Non ci siamo mai appassionati di UFO e manifestazioni aliene ma trovarsi al centro di quel curioso e mistico capolavoro ci ha portato un’emozione indescrivibile.
A rendere l’avvenimento ancora più interessante, due strani imprevisti si sono abbattuti sull’appezzamento ‘prescelto’.
Il giorno stabilito per la mietitura, la mietitrebbiatrice ha accusato un rarissimo guasto che l’ha tenuta ferma in manutenzione per i tre giorni successivi.
Rimessa in funzione l’attrezzatura, il giorno nuovamente stabilito si verifica un consistente acquazzone, quasi nubifragio, perfettamente circoscritto all’area della collina-capolavoro, che ha impedito la lavorazione del frumento.
A quel punto si valutava di rinunciare alla mietitura e di lasciare intatta l’opera utilizzando soltanto le spighe circostanti.
Invece, proprio pochi minuti dopo il nostro arrivo, l’enorme macchina agricola si è messa in movimento e ha subito tagliato in due il cerchio, danneggiandolo definitivamente.
Un vero peccato.
Soprattutto per quei visitatori che hanno dichiarato d’aver tratto benefici dal contatto con il grano. L’uomo che ha da subito provato sollievo da un mal di schiena cronico; o la giovane donna che, dopo numerosi tentativi vani, è riuscita a rimanere incinta dopo essersi coricata nel cerchio.
Pensate sia una trovata pubblicitaria?
Il ristorante proloco di Robella mira ad entrare nella guida Michelin?
Le bottigliette d’acqua vendute sotto l’ombrellone hanno provveduto all’incasso dell’intero anno solare?
Conoscete qualche teenager del liceo artistico che preferisce sbizzarrirsi sul grano piuttosto che con dei murales?
Un artista che ami restare anonimo o un tecnico geniale che non abbia mire economiche?
O ancora, avete qualche idea su come si possano realizzare simili grandiose opere pressochè perfette?
Non sono facilmente impressionabile, nemmeno credo alle favole…ma finchè qualcuno non mi darà una valida e concreta spiegazione, io non posso credere altrimenti.
Credo in LORO.
Interessanti informazioni dettagliate sul crop circle di Robella.