Ricordavo ancora bene tutte quelle profumatissime aragoste che mi passavano sotto agli occhi nel mio primo viaggio a Cuba. Ero in un villaggio ai tempi, nel 2003, ed il menù del buffet giornaliero era ben diverso, ma appena sulla spiaggia si presentavano numerosi piccoli ristoranti alternativi.
I più invitanti erano direttamente sul mare, su palafitte al fondo di una lunga passerella. Si poteva scegliere l’aragosta ancora viva, in un serraglio al di sotto della palafitta – questa cosa ammetto che un po’ mi turbava… – e la prelibata pietanza veniva servita dopo pochi minuti insieme a burro e riso bianco.
I prezzi erano sempre molto invitanti. 10$ per l’intera portata. Ma ne ho approfittato troppo poco. Il mio compagno di viaggio aveva una accanita avversione verso il pesce e detestava persino sentirne l’odore.
Che disdetta! Che spreco!
Nuovo viaggio a Cuba e nuove prospettive: aragosta tutti i giorni!
In realtà è un piatto che adoro ma che mi stufa anche abbastanza. Trovo abbia un gusto un po’ nauseabondo e mi sono limitata ad ordinarla 3 volte durante i 10 giorni di viaggio. Una volta l’abbiamo mangiata addirittura a casa di pescatori alla bellissima spiaggia La Boca.
La versione più comune è l’aragosta grigliata o alla piastra. Viene quasi sempre accompagnata da burro fuso e aglio ma anche una gustosissima versione con sugo rosso ci ha conquistato.
Dopo 11 anni è bello scoprire che anche i prezzi, almeno quelli dell’aragosta, non sono particolarmente aumentati!
Il “filete di pescado” è un altro piatto da non perdere. Tanto gusto e niente lische, ottimo!
Il migliore? Sulla terrazza della casa particular che ci ha ospitato a Trinidad, ma anche quello sulla spiaggia di Cayo Coco aveva il suo fascino eh! 🙂
Immancabile il platano fritto che sembrano semplicemente banane a rondelle cotte nell’olio. Una sola volta, in Plaza de la Catedral, il locale ci ha servito un “platano fritto” molto particolare, gustoso e bello da vedere! Perfetto con una birra ghiacciata come aperitivo!
L’insalata affianca praticamente ogni piatto e abbonda sempre in cetriolo.
Durante la nostra cena a Trinidad è stata simpatica la domanda della gentile cameriera che ci chiedeva come mai tutti gli italiani che ha servito hanno sempre avanzato il “pepino”… Noi non siamo stati da meno, lo odiamo!
Anche il riso non manca mai in tavola e viene servito misto a piccoli fagioli neri. Sono il classico sostituto del pane. Il gusto dell’insieme è abbastanza insipido, con qualche spezia che non ho ben riconosciuto.
Non siamo grandi amanti del rhum e quando ci siamo trovati alla fabbrica di rhum nella valle di Vinales il nostro interesse era rivolto altrove. Poi, davanti ad un piccolo assaggio, non abbiamo detto di no ed è stato amore! Si trattava di un rhum speciale, la Guayabita del Pinar, ricavato dalla distillazione proprio di questo piccolo frutto tipico della zona. Il risultato è un rhum quasi irriconoscibile, molto amabile e morbido. Abbiamo acquistato sia la versione secca che quella dolce, apprezzatissime poi dai nostri amici a casa, entrambe!
Tra i rhum comuni più venduti c’è sicuramente l’Havana con prezzi molto convenienti.
Qui vi spiego come scegliere e acquistare i migliori rhum cubani.
Non amante del rhum liscio, ma quando adoro la pina colada? Il cocktail che shakera succo di ananas, rhum bianco e Batida de coco con una spolverata di cannella è davvero squisito a Vinales ed in particolare nel piccolo chiosco davanti al Murales preistorico. Il ghiaccio tritato lo rende davvero dissetante.
Ma è sicuramente il guarapo la bevanda più consumata dai locali. Abbiamo trovato botteghini lungo tutto il percorso ma noi l’abbiamo assaggiata sempre a Vinales dove è stata preparata sul momento, per noi.
La bibita è infatti ottenuta dalla spremitura di canna da zucchero attraverso un apposito macchinario metallico. È possibile mixarla con spremuta di ananas e renderla ancor più gradevole con una correzione di rhum.
Io avrò mai scelto la versione al rhum?! Nooooo… 🙂
In molti pensano: Cuba = mojito. Vi dirò la verità, noi di feste tutte cocktails e ombrellini ne abbiamo viste ben poche, se non nessuna! Sicuramente nelle casas de la trova – i locali dove si va a ballare, ma non aspettatevi sale di latino americano – si può ordinare mojito, ma per strada le poche occasioni sono state durante la feria do libro a Santa Clara e lungo le vie clamorosamente turistiche di Trinidad.
Mi è parso un prodotto creato esclusivamente per il mercato turistico, ancor di più all’estero, piuttosto che una bevanda tipica cubana!
Il mio drink preferito è stato senza dubbio la badita de guayaba. Una scoperta fatta per caso, una mattina, cercando la colazione in uno dei piccoli cafè di Las Tunas. Era l’unica proposta disponibile e allora ho ceduto a quel succo denso e violaceo. Me lo sogno ancora oggi. Dissetante, fresco, buonissimo. La guayaba si trova anche in Italia, nei negozi di frutta più riforniti. La chiamiamo guava ma è molto costosa e il gusto non si avvicina nemmeno a quello cubano.
Faticherete, come spesso accade, a trovare acqua frizzante ma potrete rimediare su buona birra bionda.
Noi, in Piazza Vieja a L’Avana, siamo tornati due volte al birrificio artigianale dove per l’equivalente di 2€ abbiamo sorseggiato boccali di bionda e di scura davvero ottimi!
Qui è possibile provare anche qualcosa di curioso, se avete più coraggio di noi: birra, latte e caffè, tutto miscelato. Al birrificio si pranza anche, con ottimi spiedini di carni miste serviti su un’impalcatura molto accattivante e accompagnati da divertente musica caraibica dal vivo!