Da oggi, 31 luglio 2014, l’Argentina è ufficialmente in “default“.
Lo stato sudamericano non riesce più a pagare i suoi debitori, in maggior parte speculatori stranieri attirati dai “facili” guadagni promessi dai Bond Argentini, e con un debito da 30miliardi di dollari sulle spalle, non ha avuto altra scelta che dichiarare fallimento.
Nessun (o quantomeno limitato) colpo sui mercati internazionali (per l’Argentina questo è il suo 13simo fallimento ed è fuori dalle borse dal 2001), ma per gli argentini e i turisti in vacanza nel paese?
Per i turisti in Argentina, al momento, non ci sono particolari pericoli.
Sul sito della Farnesina Viaggiare Sicuri non compaiono al momento particolari avvisi di sicurezza o prudenza.
Ma se la situazione, come accaduto in passato, dovesse sfuggire di mano, nonostante le rassicurazioni del Ministro dell’Economia Axel Kicillof che ha definito questo ultimo default “una cavolata atomica“, è lecito prevedere nelle prossime settimane scioperi e manifestazioni (anche violente) nelle piazze delle grandi città.
Ad oggi nessun incidente è stato segnalato, ma gli effetti concreti sulla fragile economia del paese non si sono ancora fatti sentire.
Come accadde nel 2001, l’inflazione aumenterà di pari passo alla scarsità di beni di prima necessità, in particolar modo di quelli importati.
Per chi viaggia o è in procinto di viaggiare nel Paese, il consiglio è munirsi di dollari contanti anche di piccolo taglio (saranno molto ben accetti da negozi/servizi rispetto ai pesos argentini ed è meglio non fare affidamento al pagamento o al prelievo da ATM con carta di credito) e trovare spazio in valigia non solo per vestiti e scarpe, ma anche per una piccola e fornita farmacia.
Ma il default è anche un po’ colpa nostra.
Nonostante spopolino su blog e su social networks consigli e rassicurazioni (?) su come cambiare i dollari al mercato nero di Buenos Aires, vi siete mai chiesti il perché e il percome cambiando i soldi in nero si ottiengono il doppio dei pesos pagati dalla banca?
Semplice: perché si sfrutta la povertà e la drammatica situazione economica dei cittadini Argentini!
La tassazione sul cambio in dollari, che le banche applicano per legge, è altissima (oltre il 50%, al fine di limitare la svalutazione del pesos) ed è di pari passo grande la volontà degli argentini di “disfarsi” dei pesos per assicurare i propri averi in dollari americani.
Per far questo si affidano al mercato nero essendo disposti addirittura a pagarli fino a più del doppio del valore nominale!
Sarà anche poco conveniente, ma proprio in questa difficile situazione, scegliere di cambiare anche solo qualche pesos in una banca (attenzione: in una banca, non in un hotel in cui i concierge potrebbero applicare il tasso di cambio ufficiale e poi intascare loro stessi i dollari) è il gesto più eticamente corretto che un viaggiatore può scegliere di compiere.
Far girare dollari o cambiare pesos al mercato nero, invece, non farebbe altro che aggiungere un piccolo e pesante macigno su un’economia già in ginocchio come quella argentina.
Rifletteteci su.
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