Quanti sono i prodotti tipici protagonisti dei sentirei che si snodano lungo tutto il ponente ligure?
Ad accompagnare quasi ogni pietanza troverete sempre il vino Rossese, rinomato, prezioso. Così prezioso che se ne producono ogni anno soltanto 300.000 bottiglie, della quali soltanto la metà viene poi commercializzata. Il Rossese è tipico del borgo di Dolceacqua ed è il primo vino Doc della Liguria (1972).
Le vie dei sapori e dei colori
Si tratta di 4 percorsi dedicati al gusto e alla tradizione gastronomica della Liguria di ponente. Si sviluppano nelle valli della comunità montana intermedia.
Il Percorso Blu raggiunge le frazioni rurali di Ventimiglia e segue la Val Roia italiana tra panorami selvaggi creati dal fiume ed estesi uliveti.
Il Percorso Rosso interessa l’intera Val Nervia fino all’elevato spartiacque montano rivestito di foreste, mentre le colline intorno sono interamente ricoperte di vigneti di Rossese ed uliveti.
Il Percorso Verde dalla costa risale la Valle del Verbone, inoltrandosi fino ai piedi delle Alpi, fra colture di fiori e ancora ulivi e viti.
Il Percorso Giallo riguarda l’entroterra collinare di Bordighera ed è quello più amato in inverno perchè caratterizzato dal colore giallo di mimose e ginestre. Il sentiero conduce a Seborga, antico borgo medievale che vanta ancora il titolo di “Principato“. Qui si trovano numerose botteghe artigiane e atelier di artisti e offre una straordinaria vista sulla Costa Azzurra e sulla Riviera Ligure.
Tutti i percorsi sono finalizzati alla scoperta dei paesaggi, intimi ed esclusivi, ma anche ai prodotti tipici, molto numerosi in questo territorio.
E torniamo così al Rossese che accompagna in modo perfetto coniglio, brasati, cacciagione e formaggi stagionati. Ma anche al Vermentino abbinato sapientemente a tutti i piatti di pesce, all’olio evo ottenuto dalla spremitura a freddo delle olive taggiasche, ai fagioli bianchi di Pigna, ai funghi cicotti, al miele, al patè d’olive che io amo alla follia, ai carciofi, ai pomodorini sott’olio…
La Strada della Cucina Bianca e Civiltà delle Malghe
Nella Valle Argentina e Armea ci imbattiamo nella Strada della Cucina Bianca e Civiltà delle Malghe.
Si tratta di un itinerario sulle tracce dell’antica via della transumanza pastorale lungo le pendici delle Alpi Marittime.
È questa una transumanza che ha unito le genti della montagna ligure, del cuneese e delle valli occitane in una sorte di cucina etnica chiamata “cucina bianca” perchè a base di farinacei, latticini e ortaggi poco colorati come patata, rapa, aglio, porri.
L’inverno è sicuramente la stagione ideale per percorrere questo itinerario sostando nelle malghe e chiacchierando con i pastori che nei mesi estivi invece si spostano in alpeggio.
Le greggi meritano una menzione speciale. Si tratta infatti della brigasca, una pecora rustica, adatta alle zone impervie in cui pascola. Agli inizi del ‘900, in Liguria, se ne contavano ben 60.000 capi mentre oggi ne restano meno di 2.000.
Ecco perchè, per preservare la razza, valorizzare la toma a latte crudo e sostenere i pastori, Slow Food in collaborazione con la Regione Liguria, ha scelto di tutelare la produzione della toma di pecora brigasca.
Sono curiosa di assaggiarla al più presto!
Il percorso tocca 6 comuni liguri, due paesi cuneesi e due francesi.