Era ormai da un paio di anni che io e il mio compagno avevamo in programma un viaggio in Giappone, nella mia personalissima lista “cose da fare assolutamente” avevo aggiunto: vestirsi a Kyoto.
Avevo visto qualcosa in televisione che mi aveva instillato questo desiderio, da quel momento non ho più fatto a meno di pensare a me fotografata vestita e truccata come se fossi una vera Geisha.
Dopo aver cercato su internet e passato in rassegna descrizioni, commenti ed immagini, trovo, nel cuore dell’antica Kyoto a due passi dal tempio più famoso della città, lo studio Shiki Honten, quello che mi convince di più. Dall’Italia fisso l’appuntamento per immergermi nel passato e nella tradizione del sol levante.
La cosa da decidere a questo punto è se diventare una Maiko o una Geiko.
La prima è l’apprendista Geisha, ha un kimono più vivace, una parrucca più grande e più adornata, mentre la Geiko è una Geisha adulta vestita in maniera più sobria ad elegante.
Non ho dubbi, andare fin li per avere due foto smunte non mi si addice, allora più cose possono mettermi addosso e più son contenta, vada per la Maiko!
Il posto è molto carino, è una casa tradizionale in legno su tre piani, con porte scorrevoli, scale strette e un grazioso giardinetto interno. Gli uomini non possono assistere e purtroppo sono vietate le foto durante tutta la preparazione, lascio le scarpe all’ingresso e saluto quindi il mio compagno che sarebbe passato a prendermi dopo circa un’ora e mezza.
Lo studio è molto ben organizzato, ci sono armadietti personali in cui lasciare tutto quello che si ha addosso, tengo solo il telefono.
Le ragazze sono tutte gentilissime.
Sopra la biancheria intima mi fanno indossare un camice bianco e mi vendono a circa due euro un paio di calzini che terrò per tutto il tempo. Non è un problema, ogni spesa era specificata al momento della prenotazione.
Inizia il trucco, il cerone bianco dato a pennello, la cipria, il rosso negli occhi, la bocca che viene ridisegnata più piccola, le ciglia finte… poi la parrucca, il glicine di seta, dei piccoli ventagli d’oro sonanti, mi guardo e non sono più io!!
E’ giunto il momento di scegliere il Kimono e l’Obi , la grande cintura il cui fiocco arriverà quasi fino a terra.
Gli abiti sono davvero tanti, li avrei indossati tutti. Mi ero ripromessa di indossarne uno rosso o verde ma mi innamoro di uno nero con fiori viola che sembra perfetto con un Obi verde brillante.
Sono più strati quelli che mi arrotolano sotto il Kimono, una gonna a fiori rossi, tre colli, perdo il conto.
Mancano i sandali, altissimi infradito di legno, una borsina e un elenco di cose che si possono fare e non fare indossando l’abito.
La mia scelta prevedeva foto fatte in studio dalla loro fotografa e un’oretta di passeggiata per Kyoto.
Tutte le cose che avevo indosso erano costose e di buona qualità (circa 300 euro solo i fiori) quindi non poter bere o mangiare o tornare immediatamente in caso di pioggia sono restrizioni comprensibili.
Le foto in studio sono simapatiche, posizioni standard scelte da loro.
Mi guardo ancora allo specchio, sono convinta di non essere io e vorrei immortalare il viso del mio compagno quando mi vede.
Uscire vestita così è stato come essere una diva per un’ora. La gente, turisti e non, continuavano a chiedermi di fare foto con loro, ero divertita ma anche molto imbarazzata.
Che fossi occidentale a me sembrava chiaro, ma il desiderio di fotografare una geisha è talmente forte che tanti han visto in me una vera giapponese.
Il sogno finisce presto e comunque stare in giro con tutto quel peso addosso su quei trampoli risulta faticoso.
Mi guardo ancora una volta e poi via tutto, mi dispiace davvero tanto.
Lo studio ha struccanti, shampoo, creme, asciugacapelli e in breve riesco a malincuore come me stessa.
L’esperienza è stata bellissima, indimenticabile.
Oltre all ‘emozione del tuffo nella tradizione mi è piaciuto rimanere sola nello studio con loro, come mi accorgerò più volte nel resto del viaggio, i giapponesi sono di una gentilezza disarmante.
Il tutto a circa 80 euro, da noi sarebbe costato di più.
[Guest post scritto dalla mia amica di vecchia data Lara Pollara. Grazie ;-)]
6 comments
Ciao. Mi dài un’email per contattarli?
Grazie
Lisa
Ciao Lisa. L’articolo è stato scritto da una mia amica e non ho molte informazioni in più rispetto a ciò che ha scritto.
La mia esperienza non è ancora stata pubblicata ma posso dirti che sono stata allo Studio Maida nel quartiere Gion, a Kyoto. Guarda qui: http://kyoto-maiko.com/english
Buon viaggio!
Dov’è questo posto fantastico???
Ciao Roberta. Nel vecchio quartiere di Gion si trovano diversi studi che offrono questi servizi. A breve sarà online anche la mia personale esperienza, vissuta a fine settembre.
Seguimi!
che bella esperienza! mi piacerebbe un sacco riviverla anche io…
Magari l’anno prossimo vedremo come se la cavano con una bionda con gli occhi azzurri… 😛