Lignano Sabbiadoro fuori stagione. Beh, sapete già quanto io preferisca viaggiare in questi periodi dell’anno meno affollati. Se si tratta di mare poi, settembre è davvero il mio mese preferito e s e si ha anche la fortuna di trovare un meteo con sole splendente…
Certo, le giornate sono più brevi e non è raro che il vento che caratterizza la zona friulana si faccia fastidioso.
Che fare quindi quando la spiaggia non è la scelta migliore?
Beh, sicuramente non avrete che l’imbarazzo della scelta per i piccoli bar e locali (anche sulla spiaggia) dove fare aperitivo.
Se invece cercate qualcosa di più… impegnato, ecco allora tre itinerari artistico-culturali che sapranno incuriosirvi e tenervi impegnati per qualche ora durante il vostro soggiorno a Lignano, ed in particolare a Lignano Pineta.
Siamo al mare, è quindi un’ottima alternativa spostarsi in bicicletta utilizzando quelle del bike sharing o dell’hotel dove alloggiate.
1. Installazioni e sculture al Parco del Mare
Si tratta di un vero e proprio parco cittadino a pochi metri dalla spiaggia.
Oltre all’area dedicata ai bambini con giochi e gonfiabili, il parco si estende con un fitto manto erboso e sentieri piastrellati per lunghe passeggiate. Perfetto anche se si cercano momenti di relax riparati dal solleone estivo all’ombra sulle numerose panchine.
Passeggiando nel Parco del Mare si incontrano molte opere firmate dagli scultori Simon Benetton, Luciano Ceschia e di tutti gli altri artisti che, dal 2001 al 2010, hanno preso parte alle 10 edizioni del “Simposio internazionale di scultura su pietra di Aurisina”.
Inutile dire il valore che il parco ha acquistato grazie alla presenza di queste vere e proprie opere d’arte, alcune in ferro, altre in pietra, che negli anni hanno trovato la loro collocazione nell’area verde. Una curiosa particolarità di queste installazioni infatti è proprio quella di essere state realizzate sul posto durante più o meno brevi soggiorni dell’artista a Lignano. Il pubblico ha così potuto ammirare l’avanzamento dei lavori all’aria aperta, giorno per giorno, semplicemente transitando nel parco.
Alcune di loro sono addirittura interattive: Una scultura che ricorda un po’ una conchiglia ti permette di poggiare l’orecchio alla sua estremità per ascoltare il suono della Terra.
2. I mosaici degli stabilimenti balneari
I 6 stabilimenti storici del lungomare a Lignano Pineta hanno una preziosa particolarità. Contraddistinti da un numero da 1 a 6, sono anche decorati con coloratissimi mosaici in vetro e pasta vitrea opera degli studenti della scuola di mosaici del Friuli.
È stata scelto il vetro perchè trattasi di un materiale brillante e che resta inalterato alle intemperie e alla salsedine.
Ogni anno viene realizzato un nuovo mosaico nel periodo estivo alla conclusione dell’anno scolastico. Siamo in attesa dell’ultimo, il numero 6.
In gruppo, gli studenti hanno progettato il mosaico e alcuni sono stati realizzati direttamente in loco, sulla parete esterna dell’edificio che identifica lo stabilimento.
Gli stabilimenti balneari di Lignano hanno un’altra particolarità: vengono chiamati “uffici”.
Forse già in vista dello smart working da spiaggia? 😉
3. Le ville progettate dell’architetto D’Olivo
Sapete quanto poco io mi intenda di architettura e quindi spenderò per questo itinerario giusto un paio di parole per suscitare un voi la giusta curiosità.
Lungo i viali curatissimi dell’elegante Lignano Pineta potrete incontrare alcune delle splendide ed avveniristiche ville progettate dal famoso architetto Marcello D’Olivo.
Le sue creazioni in campo architettonico e urbanistico vengono definite organiche sperimentali per i continui riferimenti all’interazione fra natura e tecnologia.
La sua opera più famosa è la spirale, detta “la chiocciola“, che si trova proprio a Lignano Pineta. Si tratta di una lussuosa villa, oggi privata, realizzata nel 1955.
L’architetto destò anche l’interesse di Ernest Hemingway che lo volle addrittura incontrare.
A Lignano Pineta D’Olivo realizzò altre tre originalissime ville che fecero scrivere allo storico dell’architettura Bruno Zevi “D’Olivo è il Wright italiano“.