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La Jim Thompson House a Bangkok

by Filippo

Nei pressi della stazione della BTS National Stadium di Bangkok, al fondo di un’anonima via (Soi Kasemsan 2) che termina a vicolo cieco su uno dei Klong (canali) che attraversano la città, vi è uno dei più belli e nascosti musei della città: la casa di Jim Thompson.

Jim Thompson garden

L’ingresso della Jim Thompson House con le fishbowl

James HW Thompson era un americano originario del Delaware, nato nel 1906. Al termine della seconda guerra mondiale, arruolatosi volontario ed inserito nei servizi segreti della CIA, dopo aver svolto servizio in Italia, Francia e in Asia, si ritrovò, nell’agosto 1945, quasi per caso a Bangkok. Il Giappone aveva appena dichiarato la resa mentre lui era in volo.
Ma, appena sbarcato nonostante il suo scopo fosse venuto meno, innamoratosi della città, fece di tutto per rimanervi.
Lavorò prima in ambasciata, poi si congedò e, grazie al potere acquisito e alle sue conoscenze, dapprima iniziò il commercio per poi aprire una propria fabbrica di seta e filati pregiati.
Sparì in circostanze misteriose durante un viaggio in Malesia nel giorno di Pasqua del 1967: ucciso? Investito da un camion? Rapito? Scambio di identità?
Nessuno ritrovò mai il suo cadavere e ancora oggi la sua fine rimane, dopo anni di ricerche e indagini infruttuose, un mistero.
A gettare ancora più ombre sulla sua scomparsa vi è anche il fatto che, nell’agosto dello stesso anno, sua sorella maggiore venne trovata uccisa a colpi di bastone nella propria casa in USA.

Jim Thompson

Amante e grande collezionista di architettura ed arte siamese e birmana, tra il 1950 e il 1960 costruì e riempì la sua dimora di molte opere d’arte, alcune appartenute anche ad imperatori, facendone quel che oggi è la casa-museo che porta il suo nome.

Per accedervi si paga un biglietto da 500 baht (?)  la visita è guidata con guida parlante un buon inglese (parte un gruppo ogni 10-15 minuti) e dura circa 30 minuti.

Jim Thompson garden 2

La visita al giardino

Si inizia con la visita del piccolo ma curatissimo giardino, pieno di fishbowl (recipienti per l’acqua piovana, pieni di fiori e piccoli pesci), che pare sia stato disegnato dallo stesso Jim, dove, nascoste nel verde, vi sono le case della servitù. La casa più grande, dove ora è stata ricavata la biglietteria, è proprio quella del capo giardiniere, tanto a sottolineare quanto fosse importante per Thompson la sua piccola oasi tropicale in città.

Queste casupole (sono 6: 3 per la servitù e 3 unite a costituire la dimora padronale) sono in realtà tutte antiche case (del XVII-XVIII sec) provenienti da Ayutthaya che Jim Thompson ha smontato, trasportato e ricostituito nel proprio giardino.
Una particolarità: tutte le costruzioni del complesso stanno in piedi senza l’aiuto di nessun chiodo: sono solo in legno, con incastri millimetrici!

Jim Thompson 1st floor

L’ingresso ed alcune immagini del primo piano

Si passa sotto ai pali della casa padronale (che è palafittata come le antiche case siamesi) per giungere all’ingresso principale che affaccia sul klong.
Anticamente, solo le case signorili avevano un accesso diretto dal canale con un piccolo imbarcadero, e Thompson l’ha voluto anche per se.
Dalla scalinata si entra direttamente nel salone centrale (ricavato dall’unica costruzione che non proviene da Ayutthaya, ma da Bangkuar) che unisce la zona giorno di sinistra alla zona notte a destra.

Ma noi scendiamo, vediamo la piccola “casa degli spiriti”, ed entriamo, dopo esserci tolti le scarpe come da tradizione, dall’ingresso di servizio.

Purtroppo al piano superiore non è possibile fare foto, ed è un vero peccato. (Le foto degli interni qui riportate provengono da Google). Le guide ci fanno depositare borse e macchine fotografiche in armadietti chiusi con un lucchetto.

Jim Thompson living

La zona living centrale

Arazzi su seta, antiche statue di Buddha e altre divinità indù, gioielli, vasi, dipinti: in ogni angolo, in ogni nicchia e su ogni parete vi è un oggetto di valore.
Anche la sala da pranzo, così come la camera da letto entrambe dotate di finestre (uno strappo alle regole dell’architettura tradizionale), è uno spettacolo: cassapanche, sedie e tavoli intarsiati di madreperla, cristalli dorati, argenteria che sembra di essere nel palazzo reale di Rama.

Si passa alla zona notte attraversando prima il salone principale, dove si ricevevano gli ospiti e si discuteva di affari, poi una bellissima porta di bronzo: vi sono 2 camere per gli ospiti e la camera padronale, dotata di bagno privato.

Un’altra curiosità: le soglie delle stanze da letto presentano tutte un alto gradino. Questo perché, secondo le credenze popolari, gli spiriti maligni di notte strisciano per terra e, senza la soglia rialzata, passerebbero sotto le porte disturbando il sonno e portando sfortuna.

Jim Thompson shop

Il book store

Terminata la breve ma interessante visita, si può fare una sosta rilassante al bar che affaccia su un piccolo laghetto pieno di pesci rossi ed intanto osservare le dimostrazioni di filatura della seta, per poi montare a bordo del golf cart elettrico (gratuito) che, ripercorrendo la via, ci riporta nei pressi della fermata della metro.

Un’oasi nascosta in centro città da non mancare! Non per altro è stata insignita, anche per quest’anno, del titolo Tripadvisor’s Best Travellers Choice 2013 in Bangkok.


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5 comments

Bangkok in due giorni: pochi ma intensi!! - RecYourTrip 03/12/2015 - 23:11

[…] Per raggiungere la casa di Jim Thompson dovete prendere la BTS Silom fino al capolinea National Stadium…da qui in 5 minuti a piedi arrivate al museo. Si tratta infatti di un museo dal costo di 150 baht comprensivo di guida che può essere in inglese piuttosto che in francese. In due parole è la casa di questo imprenditore americano che era venuto a vivere in Thailandia ed aveva trovato fortuna nel commercio della seta. La casa è fatta interamente in tek, è eretta in stile palafitta per trovare riparo durante le varie alluvioni ed inoltre è incastonata all’interno di uno splendido giardino. Altre informazioni sulla storia e sulla casa stessa li trovate in questo articolo. […]

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Emanuele 04/10/2015 - 00:01

Bellissima la Jim Thompson House…è strano come si stia in un’atmosfera surreale in una delle zone più trafficate di Bangkok…se dentro la Jim Thompson House e sembra che il tempo si sia fermato, tantomeno senti il traffico…bellissimo anche se un pò caro lo shop annesso, un unico appunto…bisogna essere fortunati con la guida inglese…la mia mangiava le R in una maniera impressionante…alla fine era uno scioglilingua.. 😀

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Greta 10/10/2015 - 20:34

Sono le stesse bellissime sensazioni che abbiamo provato noi. Un’oasi vera e propria. Per quanto riguarda la pronuncia, è sempre un terno al lotto 😉

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Marika 12/01/2014 - 12:04

Ciao Greta! Sto chiedendo un pò in giro perchè non capisco se, restando solo due giorni a Bangkok, la casa di Jim Thompson conviene vederla o è meglio lasciare spazio ad altro. Secondo te?

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Greta 17/01/2014 - 15:01

Ciao Marika! Secondo me è da vedere! La visita guidata non ti porterà via molto tempo e nell’attesa che sia il turno del tuo gruppo puoi comodamente visitare il giardino da sola. E’ semplice e comoda da raggiungere coi mezzi pubblici.

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