Da una parte, atletici climbers che cercano di arrivare al cielo, dall’altra parte, agghindati da palombaro, uomini che scendono nelle profondità marine per raccogliere le rinomate spugne naturali.
Questa è Kalymnos, una piccola isola greca a mezzora di ferry da Kos e delle due attività, oggi non rimane che quella degli arrampicatori.
Non è necessario prenotare un hotel. Si arriva al porto e troverete sicuramente qualcuno a proporvi una stanza.
Noi alloggiamo due notti al Panorama hotel, sopraelevato alla zona più chiassosa del lungomare di Pothia ma comodo da raggiungere in sella ad uno scooter.
Le due ruote si noleggiano in un batter d’occhio, presentando la patente. Il costo è di 10€ al giorno e il casco è un optional, su richiesta.
Ci siamo svegliati molto presto la mattina per partire da Orio al Serio, alle 3, e dopo auto, aereo, bus, ferry e il breve tragitto in auto fino all’hotel, sfruttiamo subito la nostra camera per un riposino.
Sono le 14 e, recuperate le forze, partiamo alla volta del nord dell’isola. Curve e tornanti rivelano ogni volta uno scorcio di mare diverso ma sempre bellissimo. Sassi e rocce del fondo rendono l’acqua cristallina e le donano tonalità dal turchese al verde smeraldo incantevoli.
La vegetazione è scarsa e a tratti assente ma alcune piante grasse selvatiche, a bordo strada, riescono comunque ad attirare la mia attenzione.
Tutto il resto è oleandri. In fiore. Con quel rosa intenso a colorare le montagne brulle sulle quali i più impavidi sono intenti ad arrampicarsi.
Raggiungiamo la piccola spiaggia di Arginonta, riparata da una profonda baia. Il vento è forte e dona un gradevole sollievo quando ci mettiamo al sole.
Noto subito un aspetto positivo: ogni spiaggia seppur piccola ha sempre un bar-ristorante a disposizione degli ospiti. Birra e bibite fresche assicurate. A volte, come in questo caso, la struttura è molto rustica, con folti alberi di fico che entrano fin nelle finestre, tavolini sgangherati e seggiole azzurre logore da sole e salsedine.
Qui con 5€ prendiamo anche due lettini ed un ombrellone e il secondo riposino greco è in arrivo!
Ma prima di mangia! Scopriamo con entusiasmo, e ne avremo piena conferma nei giorni seguenti, che qui si mangia a tutte le ore del giorno, senza interruzione e in abbondanza. Stavolta però ci basta un bel panino mediterraneo, talmente grande che è sufficiente per due. E si comincia con le birre ghiacciate. La Mythos, una birra chiara leggera, accompagnerà tutto il nostro viaggio
In spiaggia siamo poco più di 8 persone. Ci godiamo il rumore del mare, così rilassante.
Il mattino seguente, con l’obiettivo di fare l’intero giro dell’isola, partiamo verso est raggiungendo prima la zona industriale portuale e, dopo, numerose baie dedicate all’allevamento intensivo di pesci.
La strada tortuosa si illumina di un azzurro speciale quando d’un tratto scorgiamo la spiaggia di Akti, nascosta in una baia giù dalla ripida discesa. L’immancabile taverna e una vecchia barchetta da pesca tirata a secco: un quadretto!
Proseguiamo fino al porticciolo di Rina, Vathi, che molti chiamano “il fiordo di Kalymnos”. Effettivamente l’ingresso dal mare è tortuoso e stretto, pittoresco.
Molto più stretta è la stradina per raggiungere il paese, che si protende lungo una verdeggiante vallata.
Ci dilunghiamo per coccolare gattini adorabili. Uno, tutto bianco, ci ricorda la nostra Alma. Avrà sì e no due settimane e nonostante non ci sia la mamma nei dintorni è bello in carne. Gli puliamo naso e occhietti e colgo l’occasione per togliere di mezzo qualche fastidiosa pulce che avrà modo di rimpiazzare di lì a poco appena rincontrerà i suoi fratellini. È di una serenità impressionante. Mai mi era capitato di tenere cosi a lungo in braccio un gattino talmente piccolo, senza un grido, senza un’unghietta agguerrita. Anzi, si è anche addormentato.
Una birra da aperitivo e si riparte, direzione: Emporios.
In un attimo la scelta è fatta. È ora di pranzo e ci sistemiamo in un tavolino talmente vicino al mare che le onde più lunghe ci bagnano i piedi. L’attesa è un po’ noiosa ma quando ci arrivano due tranci di tonno ai ferri enormi non possiamo che rimanere soddisfatti. Un piatto di uva ci viene offerta, e anche due comodi lettini prendisole imbottiti che ci permettono di digerire il pranzo e goderci le ultime ore di sole in comodità e, ovviamente, in simpatica compagnia gattosa.
Sulla via del ritorno ci fermiamo per salutare alcuni amici che alloggiano a Massouri, una località quasi esclusivamente dedicata agli arrampicatori, così numerosi sull’isola. Tanti hotel e studios (appartamenti) misti a locali dove passare la serata. Ci attardiamo alla piscina dell’hotel Plaza che permette libero ingresso previa consumazione (come tutte le piscine dell’isola): un’ottima soluzione per godersi fino all’ultimo sole quando le energie sono state interamente spese sfidando le rocce.
Le spiagge che incontrerete a Kalymnos son tutte abbastanza piccole e riparate. Poco affollate, soprattutto a settembre, mese ideale a parere mio. Ottimo raggiungerle in scooter per poi rientrare in hotel prima del tramonto. L’aria si fa frizzante e le strade sono quasi del tutto al buio.
Scegliere l’albergo, o l’appartamento, a Pothia permette di muoversi al meglio durante il giorno e di avere tutte le comodità sotto casa la sera. Numerosi ristoranti e bar affollano il lungomare assediato dai motorini. Pizzerie e menù di pesce non proprio a buon mercato sono l’offerta principale, anche se si cerca un locale un po’ più riservato e meno pretenzioso, spostandosi verso est.
Non dimenticate di visitare i curiosi negozi di spugne di mare.
Kalymnos nel 1800 era considerata la capitale mondiale delle spugne naturali, attività fiorente fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando l’intera flotta fu affondata dai bombardamenti tedeschi. Da allora il commercio si è spento e le spugne, complice anche una moria a causa dell’inquinamento nel 1986, sono ormai solo più un souvenir per turisti. I gentili padroni dei numerosi negozi-museo saranno felici di lasciarvi scattare foto anche se non acquisterete nulla.
Merita una piccola arrampicata in scooter il bellissimo monastero di Hagia Savvas, in cima alla montagna che domina Pothia. Bouganville e muri bianchi come il latte creeranno dinnanzi ai vostri occhi il classico panorama greco. Per non parlare della vista giù sul porto!
Avanzate un attimo di tempo per l’ultimo bagno, alla piccolissima spiaggia di Termas, al di sotto di uno stretta curva a gomito, vicinissima a Pothia. Sarà la giusta occasione per stampare nella vostra mente il colore del mare di Kalymnos!