Arrivando da Bangkok…
5*giorno, 11 giugno 2013: Bangkok-Kanchanaburi.
Partenza dall’hotel di Bangkok alle 6 di mattina un po’ traumatica. Lasciamo le due valigie alla reception pagando circa 15€ per il deposito e prendiamo un taxi che con 80baht ci porta a Thonburi Station, a quanto pare non molto conosciuta. Sicuramente poco frequentata da turisti: in tutto il treno siamo 5 occidentali. Arriviamo con largo anticipo, ci avevano preventivato molto traffico che non c’è stato.
Inganniamo l’attesa gironzolando curiosi per il mercato alimentare fuori dalla stazione. Pesce, pollo, verdure, frutta e spezie. Acquistiamo un ananas pulito e mezzo cocco che, per la misera dose, hanno voluto regalarci a tutti i costi.
Il Treno della Morte (!) parte in orario. Terza classe, sedili in legno, ventilatori a soffitto, finestrini aperti e venditori ambulanti di cibo e bevande, in secchielli.
Una scolaresca ci riempie di fotografie.
Un anziano attacca bottone elencandoci tutti i marchi italiani che conosce grazie ad un amico che lavora in ambasciata e ci offre di tutto: chewingum, arachidi, pomelo (intinto in un mix di sale, zucchero e peperoncino), riso speziato.
[Leggi il racconto completo del nostro viaggio sul Treno della Morte!]
Ci fermiamo a tutte le stazioni, pulite e curate, con deliziose bouganville, frangipane e cagnolini assonnati.
Vediamo anche diversi stormi di cicogne. Il controllore, gentilmente, ci avvisa della nostra fermata.
Fuori dalla piccola stazione prendiamo un taxi del luogo, praticamente un camioncino aperto sui fianchi dove i passeggeri salgono da dietro e si siedono su panche laterali, che ci porta al nostro hotel.
Il Sam’s River Rafthouse è una guesthouse originale e molto affascinante.
Per chi sa rinunciare al lusso, è tappa obbligata una notte nella sua suite galleggiante con aria condizionata, pale, bagno con vasca e balcone direttamente sul fiume Kwai. E quando ricapita una atmosfera simile?
Per la modestissima cifra di 1000baht. La hall interamente all’aperto con arredamenti in legno pesante, scale ripide in ferro che portano agli alloggi galleggianti sull’acqua, una dolcissima micina che a gran voce si è fatta aprire e ha comodamente dormito tutta notte nel lettone con noi.
Sono le 12, fa molto caldo, noleggiamo subito un ciclomotore (200baht per 24h) depositando il passaporto e ci dirigiamo entusiasti verso il Tiger Temple.
Ricordandoci sempre che la guida è sulla corsia di sinistra, dopo poco meno di un’oretta su strade facilmente percorribili, raggiungiamo una delle attrazioni che più ci incuriosivano dell’intero nostro viaggio.
[Ecco alcuni itinerari da percorrere in moto nei dintorni di Kanchanaburi!]
Il rientro su due ruote è stato però una faticaccia perchè alle 15 in tempo non ha più retto ed è venuto giù un diluvio di un paio di ore.
Abbiam trovato riparo nei numerosi baracchini a bordo strada costruiti apposta per queste evenienze e siamo stati goliardicamente accolti da un gruppo di Thailandesi che prima ci hanno offerto del liquore e poi, con l’aiuto di Filippo, si son messi a costruire un riparo per le moto. È stato simpatico!
Portatevi comunque sempre dietro delle mantelle kway perchè un giorno senza pioggia qui non l’abbiamo ancora visto.
Breve sosta in autogrill per merenda con patatine e gelato, e torniamo sani e bagnati a Kanchanaburi dove la pioggia ci lascia giusto il tempo di fare alcune foto al famoso ponte sul fiume Kwai.
Rimaniamo infatti bloccati sotto una tettoia per dar da mangiare ad una coppia di splendidi quanto diffidenti micini bianchi.
Il diluvio universale, e noi seduti a terra davanti ad una serranda abbassata, altri sotto diversi ripari, altri che osano sfidare la pioggia. Stufi, la sfidiamo anche noi e dopo poche centinaia di metri ci fermiamo al Sri Rung Rueng Kitchen per cena. Inserendo il numero di passaporto come login (in tutta Kanchanaburi) si ha a disposizione un’ora di wifi gratuito (ma molto precario).
I tavoli sono pieni di occidentali, il menù è thai ma molto invitante e i noodles così buoni che Filippo fa il bis.
I prezzi sono sempre bassissimi, 10€ circa per due persone, ma si risparmia ancor di più scegliendo dalle piccole bancarelle per strada (gli spiedini di carne con salsina agro piccante sono squisiti!).
Il ponte la notte è illuminato con luci multicolore, pare più una giostra e perde di fascino.
6*giorno, 12 giugno 2013: Kanchanaburi-Ayutthaya.
Alle 10 lasciamo la guesthouse, l’obbiettivo era recarci, sempre in moto, alle splendide cascate di Erawan ma purtroppo il tempo non è di nuovo dalla nostra e ripieghiamo sul un’ennesima visita al ponte.
Lo attraversiamo a piedi e nella piazzetta ho occasione di dare il biberon ad un incantevole e indomito leopardo di 5 mesi! E’ morbidissimo ma non si lascia coccolare molto.
Alle 13:30, con 400baht prendiamo un minivan fino ad Ayutthaya. Sono 2 ore e mezza di strada dove non cade una goccia, uff!
4 comments
Ciao,
una domanda, dove hai prenotato il minivan per Ayuthaya?
I minivan non si prenotano, sono di linea. Partono ogni 15 minuti circa.
La partenza è dalla Mo Chit Bus Station (fermata Phahon Yothin della Metro o Mochit del BTS, più scomoda), una volta arrivata là, chiedi aiuto a un inserviente (parlano tutti inglese) perché le scritte sui van sono in thai. Il biglietto, se non ricordo male, si fa al momento di salire sul van. Ad Ayutthaya chiedi poi all’autista dove scendere (fa diverse fermate anche in periferia)!
per ulteriori info: https://www.thewholeworldisaplayground.com/bangkok-ayutthaya-minivan-public-transport/
Quella stazioncina è splendida, tenuta decisamente meglio di quasi tutte quelle italiane che ho visto: hanno i bonsai (o come li definiscono in thai) e le tende rosa 🙂
Il treno forse non sarà comodissimo, ma le panche in legno ed i ventilatori hanno un che di retrò che deve essere stato molto affascinante 🙂
E poi… il ponte sul fiume Kway 🙂
Che viaggio splendido!
E’ stato una emozione sotto ogni aspetto e ce lo ricordiamo ancora bene come fosse successo ieri!
Quella stazione l’ho fotografata al volo, ma hai visto quanto è carina? Pare quasi finta.