Sono passati ormai molti anni dalla mia prima visita in quella magnifica città simile ad un luna park che è Londra.
Nel 1996 l’ho vissuta con mente e cuore, durante un mese di vacanza studio.
Ricordo ancora quasi tutto perfettamente.
I pomeriggi a Regent’s park, le passeggiate fra i negozi di Oxford street, lo shopping a Camden e addirittura la prima cinematografica – tra la folla di Leicester square, l’ingresso era riservato ad inviti vip – del film Mission Impossibile.
Qui però vi voglio raccontare di una visita particolare, di cui poco si legge sul web.
La visita al The London Dungeon, il museo degli orrori di Londra.
Ricordo quanto mi ha colpita la pessima condizione della metro che ci ha condotti lì.
Era la northern line, la nera, la linea che il nostro professore accompagnatore ci aveva proibito di prendere da soli.
Sporca all’inverosimile, danneggiata, con facce losche lungo le scale mobili, immondizia e barboni.
Un ottimo preludio al museo che ci accingevamo a visitare!
L’ingresso di trova in Tooley Street, vicino alla stazione dei treni di London Bridge.
Al suo interno sono ricreati, utilizzando attori, effetti speciali e opportune scenografie, alcuni eventi della storia di Londra, con particolare predilezione per quelli macabri e sanguinosi.
Chi di voi non conosce – per sentito dire, s’intende eh, non certo di persona – Jack lo squartatore, personaggio probabilmente esistito per davvero nella Londra ottocentesca? O ancora, Maria la sanguinaria (Bloody Mary)?
Un’ampia – e più datata – zona del museo è dedicata a vecchi strumenti di tortura.
Numerosi manichini sono “immolati” per mostrare con efficacia il funzionamento di sedie chiodate, cappi per impiccagione, ruote per smembramento.
Il sangue abbonda, le teste mozzate non mancano. Non è meta per deboli di stomaco o persone facilmente suggestionabili!
Durante la nostra visita a San Gimignano, nel 2009, ci siamo imbattuti in un museo simile, anzi due, all’interno delle mura della città. Molti strumenti di tortura erano utilizzati durante la caccia alle streghe e leggerne il funzionamento faceva davvero accapponare la pelle.
Aperto nel 1976 come “museo dell’horror”, il London Dungeon, con gli anni, si è tramutato in una specie di luna park dove la partecipazione del pubblico è attiva e parte integrante di sketch spaventosi.
Molti figuranti si aggirano per le stanze buie pronti a far saltare di paura i visitatori spuntando all’improvviso tra fantocci e sadici macchinari.
I forti rumori sono parte integrante della tetra atmosfera e una lugubre musica accompagna l’intera visita.
Non mancano anche giostre a tema.
Il suo successo è andato crescendo e così vediamo l’apertura di Dungeon ad Amburgo, York, Edimburgo e persino Amsterdam.
Molte delle attuali attrazioni non erano ancora state create quando lo visitai io.
Ecco l’elenco (tratto da Wikipedia):
- Torture (Tortura): All’interno del Dungeon, prima del labirinto si possono trovare numerosi modelli di torture.
- Labyrinth of the Lost (Labirinto dei perduti): Uno dei più grandi labirinti di specchi del mondo.
- The Great Plague (La grande pestilenza): Ricostruzione della pestilenza di Londra del 1665.
- Sweeney Todd Attrazione basata sulla figura del barbiere assassino Sweeney Todd.
- Traitor: Boat Ride to Hell (Navigando verso l’inferno): Su delle barche si replica l’ultimo viaggio dei condannati verso la torre di Londra.
- Jack the Ripper (Jack lo squartatore): Attrazione basata sulla figura del noto serial killer Jack lo Squartatore.
- Great Fire of London (Il grande fuoco di Londra): Ricostruzione dell’incendio di Londra del 1666.
- Bloody Mary: Killer Queen (Maria la Sanguinaria: Regina omicida): viene simulato il rogo di un visitatore.
- Extremis: Drop Ride to Doom (Cavalcata verso la dannazione): Si simula il trasporto dei criminali alla prigione di Newgate.
Una curiosità:
Nel luglio del 2010 l’organo di controllo delle locandine e dei vari servizi pubblicitari del Regno Unito ha vietato l’affissione e la divulgazione di un poster del London Dungeon giudicato troppo inquietante per essere visto anche da bambini.
Il poster consiste in un ritratto di Maria I d’Inghilterra trasformata, con un apposito software, in uno zombie molto spaventoso.
Spero di non avervi impressionato troppo, soprattutto con le fotografie – tutte tratte dal web – che non vi ho risparmiato perchè altrimenti, che post horror sarebbe?