Traffico, caos, caldo, smog.
Yangon (5 milioni di abitanti) ad un primo impatto è questa, eppure, girandola in lungo e in largo per 3 giorni (e mezzo), questa metropoli nasconde insolite isole di pace dove prendersi una boccata d’aria e qualche attimo di relax.
E questa volta è proprio di questo che vi voglio parlare. Niente itinerario standard: ecco i luoghi insoliti che cambieranno la vostra visita a Yangon!
Shwedagon Paya: basta fare qualche passo indietro e…
Le orde di turisti occidentali si radunano tutti all’ora del tramonto alla Shwedagon Paya, la più bella e famosa pagoda del Myanmar (forse ancora più importante della Golden Rock): alta 99 metri e visibile (smog e palazzi permettendo) da ogni angolo della città, conserva sulla punta dello hti uno dei diamanti più grandi al mondo (che gli inglesi non son riusciti a trafugare).
Certo è una visione suggestiva, ma la magia svanisce di fronte alle gomitate delle comitive di tour organizzati in posa per le foto di rito: ogni tanto ci allontaniamo per sederci in qualche piccolo e fresco tempio o padiglione minore insieme a famiglie birmane intente a farsi un pic-nic, in attesa che arrivi il tramonto.
Fate attenzione a non puntare mai i piedi alla pagoda o verrete richiamati dalle guardie!
Shwedagon Paya
Shwedagon Paya al calar del sole
Il tramonto più insolito e divertente
La Bothathung Paya, sulla riva del fiume e decentrata rispetto ai circuiti dei tour organizzati, è a nostro avviso decisamente più affascinante: si può entrare all’interno dello stupa (unica pagoda in città) fino a vedere il reliquiario del capello del Buddha e finalmente capire come sono fatte e cosa nascondono tutte queste pagode birmane!
Alle sue spalle, il Bothathung Jetty è un piccolo imbarcadero dove partono le lance che attraversano l’impetuoso fiume (da brividi).
All’ora del tramonto si trasforma in un divertente parco giochi: stormi di chiassosi gabbiani (saranno un migliaio!) vorticano in cerchio per cibarsi delle palline di pane fritto che lancia la gente. Non abbiamo resistito alla tentazione (100 kyats per un cestino di mangime) e questi attimi di svago hanno contribuito a rendere anche questo tramonto indimenticabile!
I gabbiani all’imbarcadero
Bothathung Jetty
Street food e fresco in pieno centro
Gli yangonesi (si chiameranno così?!) preferiscono rilassarsi al Mahabandoola Park, i giardini inglesi in pieno centro alle spalle della Sule Pagoda.
La via che corre a fianco è un vero e proprio ristorante a cielo aperto (fino a tarda sera) dove poter prendere qualcosa da sgranocchiare e degustare su una panchina o sull’erba all’ombra di qualche albero.
Affollatissime ad ogni ora del giorno, gli occidentali che “osano” addentrarsi e mangiare in queste bancarelle sono pochissimi: ma noi siamo stati tra quelli e il cibo di strada non è niente male!
Pranzo tipico di street food a Yangon
Uno spaccato di vita quotidiana sulla Circular Line
La “metro” di Yangon, o quel che più le somiglia, è uno sgangherato treno senza porte e finestrini che corre tutto intorno all’abitato della città, dalla stazione centrale (i biglietti si comprano direttamente al binario 7) fino intorno alla pista dell’aeroporto (ma senza nemmeno una fermata comoda per i passeggeri!).
La Circular Line non è solo un viaggio, ma anche uno spaccato sulla vita degli abitanti della capitale. Non tanto i panorami urbani, quanto la gente che sale e scende ad ogni fermata è la vera attrazione: studenti, anziani, gente che torna dal lavoro o dal mercato (con tutta la merce o il banco sulle spalle), fino ai venditori di uova di quaglia o di non meglio specificati fritti che fanno su e giù da e lungo il treno.
Il “tour” completo dura 3 ore, ma visto il prezzo irrisorio del biglietto (1050 kyats per gli stranieri, 0,70€) è possibile farne anche solo un breve tratto e poi prendere un taxi per il centro.
La Circular Line che attraversa un mercato
A bordo della Circular LIne
Una cena romantica sulle rive del lago
Il Lago Kandawgyi (ingresso 300 kyats per gli stranieri), a poche centinaia di metri dalla Shwedagon Paya è un po’ più conosciuto ma non per questo meno tranquillo. Sulle sue acque si rispecchia la grande pagoda e molta gente si raduna sulla riva opposta per scattare qualche foto.
Anche l’enorme barca imperiale (un ristorante con tanto di spettacoli in costume per turisti) è ormai diventata un’icona del paesaggio cittadino, ma se ci si sposta poco più in avanti compaiono piccoli ristoranti e bar con tanto di terrazzine affacciate sul lago dove concedersi un aperitivo o una cenetta romantica.
Lago Kandawgyi
Ponti per una cena romantica al Lago Kandawgyi
Island Pagoda, un’isola di pace
Un’isola di pace, nel senso letterario del termine, si trova appena fuori città: la Yele Paya di Kyauktan è una pagoda costruita su un isolotto del fiume a 15 km dal centro di Yangon.
Potete raggiungerla con un taxi (35$ compresa una sosta alla Kyaik Khauk Paya di Thanlyin che è sul tragitto) che vi lascia e attende di fronte all’imbarcadero.
Da qui una lancia per stranieri (5000 kyats) vi porta all’isola (2000 kyats l’ingresso al tempio): in realtà la pagoda è più bella vista dalla riva che dall’interno (magari seduti al tavolo di qualche ottimo ristorante di noodle), ma volete mettere l’esperienza di sfamare gli enormi (e sacri) pesci gatto che nuotano all’ombra della terrazza?
Island pagoda
Kyaik Khauk Paya di Thanlyin
Occidentali’s relax
Rilassarsi in un centro commerciale può sembrarvi strano, eppure al Myanmar Plaza di Yangon (o Myanmar Mall) sulle rive del Lago Inya l’aria condizionata e una vasta scelta di ristoranti con cucine da tutto il mondo concedono una pausa dal caldo e dalla cucina birmana (ottima, ma un po’ ripetitiva dopo 14 giorni di viaggio!).
Per questo il 4° piano, quello del food court, è sempre quello più affollato?
Pad Thai pluri premiati al food court del Myanmar Plaza
Se state cercando un itinerario più classico per visitare Yangon, abbiamo scritto un articolo con l’intero itinerario del viaggio di 15 giorni in Myanmar nei minimi dettagli e con tutti i costi affrontati.
