Chi di noi non ha famigliarità con il mito del Minotauro?
Durante il secondo mio viaggio a Creta, appena ho saputo che avremmo fatto una visita al Palazzo di Cnosso (o Knossos), ho subito collegato il mostruoso essere mezzo uomo e mezzo toro. Però, a dire la verità, poco ricordavo della leggenda del Minotauro.
La leggenda del Minotauro e la storia del labirinto di Cnosso
Come sono legati tra loro e soprattutto chi sono Minosse e il Minotauro?
Si narra che Minosse, re di Creta, chiese a Poseidone, dio del mare, di ricevere un toro per poi sacrificarlo ad dio stesso. Poseidone acconsentì donando un bellissimo toro bianco. Talmente bello che Minosse, re di Cnosso decise di tenerlo nella sua mandria e di sacrificare al dio un altro comune toro.
Poseidone, adirato, fece innamorare perdutamente Pasifae, moglie di Minosse, del toro bianco e dalla loro unione nacque il Minotauro (minos = re; taurus = toro).
Il Minotauro di Cnosso aveva un corpo umano ma zoccoli e testa di toro, il suo istinto è perciò irrazionale, crudele e violento.
Minosse decise di rinchiuderlo nel labirinto di Cnosso, costruito dal fedele artista di corte Dedalo (che però aveva anche costruito la giovenca di legno utilizzata da Pasifae per “conquistare” il toro! 😉 )
Quando Androgeo venne ucciso dagli ateniesi perchè troppo abile nei loro giochi, Minosse, suo padre, rivendicò la superiorità di Creta su Atene e impose agli ateniesi di inviare ogni anno 14 giovani da introdurre nel labirinto e offrire in pasto al Minotauro.
Continuando la storia del Minotauro di Cnosso…
Chi è Teseo?
Teseo, eroe e figlio del re ateniese. si offrì di far parte dei 14 per sconfiggere il Minotauro.
Arianna, figlia di Minosse, si innamorò di lui e gli consegnò un gomitolo di lana (il famoso filo di Arianna) da srotolare lungo il percorso, per facilitare l’uscita dal labirinto.
Se vi stavate chiedendo chi riuscì ad uccidere il Minotauro… Ecco, l’impresa fu compiuta: Teseo uccise il Minotauro e salpò con Arianna alla volta di Atene.
Il mito continua in modo un po’ controverso. Arianna viene abbandonata non si sa bene per quale motivo; il padre di Teseo fraintende le vele nere issate dal figlio e si uccide… Insomma: la classica tragedia greca! 😉
La storia del palazzo di Cnosso
Il palazzo di Cnosso, o palazzo di Minosse risale al 2000 a.c.: era il più grande e maestoso dei 4 palazzi dell’era Minoica, a Creta. “Era Minoica” proprio perchè ad abitarlo era il più potente dei 4 figli di Zeus ed Europa: Minosse.
Copriva una superficie di 22.000 mq, contava due o più piani ed era un vero e proprio labirinto.
Il palazzo di Cnosso non ha mai avuto mura difensive, a confermare l’egemonia di Creta sul Mar Egeo. Ma i pericoli arrivarono per altre vie e nel 1700 a.c. una disastrosa eruzione dell’attuale isola di Santorini provocò immensi danni e il palazzo dovette essere ricostruito daccapo, ancor più sontuoso del precedente.
Nel 1450 a.c. l”assenza di mura difensive facilitò però l’attacco da parte dei Micenei, provenienti dal Peloponneso, che distrussero il palazzo per una seconda volta.
Scavi archeologici e ricostruzione del Palazzo di Cnosso
Oggi possiamo vedere quasi esclusivamente rovine.
Le poche stanze rimaste ancora intatte sono state, per la maggior parte, ricostruite in modo discutibile dall’archeologo Sir. Arthur Evans che utilizzò il moderno cemento armato nel 1900.
Tutt’oggi gli scavi e le ricostruzioni sono in corso d’opera e si sta procedendo ad eliminare tutto il cemento armato utilizzando materiali di recupero più consoni.
Cosa caratterizza l’architettura del Palazzo di Cnosso?
Sono presenti un buon numero di riproduzioni di affreschi (gli originali sono conservati al museo di Candia) che adornavano l’intero palazzo.
Famosi sono i delfini e gli affreschi in tema marino nelle stanze della regina.
Notiamo una influenza egizia ammirando uomini e donne aggraziati e filiformi, adorni di gioielli e urne preziose.
Inoltre è ben presente la tauromachia e le numerose scene con animali confermano i caratteri divini che la civiltà di allora attribuiva a tori, delfini, serpenti…
Grandissimi magazzini sotterranei custodivano le riserve alimentari tra cui olive, olio, cereali contenuti in grandi anfore decorate, alcune delle quali ricostruite all’80% con frammenti autentici.
Una particolarità che ci ha lasciato di stucco?
Le stanze da bagno della regina e specialmente il wc.
Oltre ai magnifici decori e affreschi che si sono conservati sulle pareti, agli ampi spazi e alle urne dedicate alle creme per il corpo, la regina beneficiava del sistema idraulico per wc più avanzato dell’antichità.
Un sistema idraulico con canali sotterranei e fognature permetteva lo scarico diretto del wc e l’acqua corrente calda sempre disponibile.
Incredibile, vero?
4 comments
Complimenti! Non ho mai letto un post così interessante!
Grazie Salvatore!
erano 7 ragazzi non 14
Grazie per la segnalazione! Mi puoi citare la fonte per favore? 🙂