La nostra prima mattinata a Pechino, appena svegli, ci siamo recati in piazza Tian’anmen: un’emozione unica trovarsi nel punto della famosa scena del 1989 in cui uno studente manifestante si oppone ad un carro armato del Partito, trasmessa e rivista decine di volte in tv.
Sebbene sia uno spazio pubblico, questa piazza senza fine appartiene al Governo più che ai cittadini, circondata da guardie armate, rigorosi controlli e un circuito chiuso di telecamere.
I turisti si accalcano per assistere all’alza e ammaina bandiera, che si svolgono rigorosamente all’alba e al tramonto. Una truppa di soldati dell’EPI sono addestrati in modo da compiere al minuto esattamente 108 passi della lunghezza di 75 cm ciascuno. Non possono sgarrare mentre procedono, al passo dell’oca, dalla Porta della Pace Celeste fino a Chang’an Jie, dove il traffico viene momentaneamente bloccato.
Nelle giornate di cielo limpido, l’immensità della piazza più grande del mondo emoziona ancora di più, guardando gli aquiloni dei bambini volteggiare in alto.
Pare sia raro trovare il cielo azzurro a Beijing, lo smog si fa quasi insopportabile nelle giornate invernali, eppure noi siamo stati molto fortunati perchè per tre giorni siamo stati sovrastati da un azzurro terso magnifico!
A parte qualche minacciosa nuvola durante la nostra visita alla Città Proibita che però si è allontanata senza crearci problemi.
Da un lato della piazza si trova il Mausoleo di Mao e, di fronte, l’imponente ingresso alla Città Proibita con la foto del leader che capeggia in alto.
La Città Proibita prende questo nome perchè l’acceso fu severamente vietato ai cittadini comuni per circa 500 anni ed è il complesso museale più importante e ben conservato dell’intera Cina.
Fu residenza di due dinastie di imperatori: Ming e Qing.
L’enorme portone di ingresso apre la visuale su grandi e ordinati cortili che si susseguono a padiglioni color mattone con cornicioni e grondaie ridipinti di fresco con tinte sgargianti.
Una breve coda per il biglietto di ingresso a 60rmb (yuan) e, se desiderate, con 40rmb aggiuntivi avrete anche una pratica audioguida.
E poi vi attende un altro cortile, e un altro padiglione, e un altro cortile, e un altro padiglione e così via per l’intera giornata.
Questa città proibita è davvero senza fine… ma poi la fine arriva, con un giardino selvaggio abitato da antiche statue di elefanti, grifoni e draghi.
Purtroppo le numerose abitazioni di imperatori e loro funzionari non erano accessibili, ci si accontentava di sbirciare tramite grate e vetrate molto polverose.
Gli arredamenti e l’oggettistica del tempo sono in numero ridotto e gli unici padiglioni accessibili al pubblico e ben organizzati esponevano una maestosa collezione di orologi provenienti da tutto il Mondo, che gli imperatori Qing ricevettero in regalo da Paesi stranieri (ingresso con un biglietto supplementare di 10yuan), oppure, sotto piccole teche, gioielli mozzafiato e utensili decorati con costosi materiali.
Il complesso merita una visita di almeno 3/4 ore per percorrerlo integralmente senza soffermarsi troppo. C’è chi torna a visitarla per più giorni consecutivi: eccessivo!
Chi visita Pechino deve sicuramente mettere in conto una passeggiata sulla Grande Muraglia Cinese e poi, la sera, pronti ad assaggiare strani piatti tipici “made in China”!
2 comments
post molto carini e interessanti! che periodo consiglieresti per un viaggio in cina? voi quando siete andati?
Ciao Sara, sicuramente escluderei l’estate per il caldo opprimente e l’inverno per lo smog soffocante.
Le mezze stagioni sono l’ideale.
Noi siamo stati a metà settembre e siam stati fortunati in quanto abbiamo trovato un clima splendido, caldo e ventilato tanto da vedere persino il cielo azzurro sopra Pechino (a detta di molti una rarità!).