Non era la mia prima volta nella Repubblica Dominicana.
Nel marzo del 2002 sono stata a Punta Cana, l’estrema zona sud-est dell’isola, che si affaccia direttamente sull’Oceano Atlantico.
Resort internazionale Riu Naiboa, un complesso enorme, di 5 resort riuniti in un unico grande parco.
Là il mare era abbastanza mosso e di un colore che non dimenticherò mai: un verde acqua molto chiaro, limpidissimo, che mi aveva subito fatto pensare al gel per capelli.
Farò molta fatica a scordare anche la seria scottatura solare presa il primo giorno. Crema protettiva troppo bassa, un piacevole venticello fresco e frequenti ma rapidissimi acquazzoni non ti facevano sentire quanto in realtà picchiasse quel sole caraibico!!!
Per evitare la spiaggia, una giornata l’ho trascorsa esplorando il paese al di fuori del villaggio turistico.
Con una gita organizzata dove a turno ognuno guidava un fuoristrada scoperto, ci siamo avventurati fra selvaggi percorsi, guadando ruscelli e potendo finalmente vedere coi nostri occhi come vive la gente del luogo.
La povertà era lampante e triste. Molti bambini piccolissimi rincorrevano le auto dei turisti elemosinando cibo, penne con cui scrivere e magliette.
La maggior parte degli adulti invece era impegnata a lavorare nei campi di canna da zucchero.
Non ci sono grandi attrezzature, il pesante lavoro è svolto a mano con l’aiuto di buoi. Lo Stato è un grande esportatore di zucchero, l’intera economia ruota attorno alla sua coltivazione e alla produzione di sigari.
Dopo quelli cubani sono certamente i sigari più famosi al Mondo.
Donne e uomini di ogni età lavorano in fabbriche specializzate e “creano” uno ad uno sigari praticamente perfetti dalla prima foglia arrotolata fino al minuzioso confezionamento e alla vendita diretta.
Uno di questi stabilimenti ho avuto modo di visitarlo durante una gita, nel mio secondo viaggio in Repubblica Dominicana.
Ci sono tornata nel febbraio del 2011 con mio marito Filippo.
Il Be live canoa, un grande resort internazionale, l’abbiam scelto a Bayahibe.
Questa zona, sulla costa sud ma più centrale rispetto a Punta Cana, si è salvata dal passaggio dell’uragano Katrina che nel 2005 ha “mangiato” tutte le splendide spiagge che si affacciano sull’Atlantico (per poi scagliarsi su New Orleans, in Louisiana, provocando gli enormi danni che ben conosciamo).
Il clima era favoloso, non ha praticamente mai piovuto. La sera si metteva un golfino e non abbiamo mai acceso il climatizzatore.
Questa volta però la crema solare l’ho presa pf20 ed è stata provvidenziale nelle due gite in barca che ci hanno portato su due paradisi naturali incontaminati!
Il sole picchiava forte sulla rotta per Isla Saona e i suoi raggi scaldavano l’acqua immobile e cristallina dove spiccava il colore rosso vivo di enormi stelle marine.
Una originale sosta in mezzo al mare, non lontano dalla costa, proprio per ammirare grandi esemplari di queste ultime, poterle prendere in mano per alcuni secondi, il tempo di una foto.
E la follia di un brindisi in acqua, con il loro ottimo rhum.
Vita da spiaggia sull’isola, rinfrescati da immancabili cuba libre (il rum è la bevanda nazionale).
Il pranzo un po’ deludente con interminabile coda sotto il sole per ottenere una misera porzione di aragostina bruciacchiata.
Risaliti in barca, abbiamo raggiunto Alto de Chavon che si affaccia suggestivamente sulla verdeggiante valle del fiume Chavon, scenario di riprese dei film Rambo e Apocalypse now.
Il paesino è raccolto e accogliente, con piccole case di pietra intervallate da coloratissime bouganville.
Bellissimo il panorama dal campanile.
Da vedere l’anfiteatro e la mostra di materiale archeologico.
Ad Isla Catalina, tra un bagno e l’altro, ci aggiravamo curiosi tra i rustici banchetti che esponevano artigianato locale; braccialetti e parei multicolore, statuette in legno e soprattutto centinaia di luminosi quadri dipinti su tela che riproducono la vita del villaggio.
Il costo di queste gite era abbastanza alto in quanto organizzate direttamente con il resort. Circa 30/40€ cadauna.
La spiaggia del Be live canoa non era frequentata da ragazzi del luogo e beach boys quindi alternative non ce n’erano se non prendere un taxi e cercare nella città più vicina una agenzia turistica.
Be live canoa.
Vendutoci come il miglior villaggio di Bayahibe, ci aspettavamo qualcosa di più! Appena arrivati, alle 21, ci assegnano una stanza che si affaccia direttamente sul generatore di corrente elettrica: pareva di esser ancora in aereo dal rumore assordante. Su nostra richiesta ci viene sostituita, ma solo la notte successiva e dopo aver corso dietro per ore alla responsabile Veratour, iniziamo bene!!
La mattina, grazie al fuso orario, ci siam sempre alzati presto, intorno alle 8, ma la colazione era di per sè già misera e spiaggia e piscina talmente affollati che pareva Cogoleto (nota meta per famiglie in Liguria) ad agosto!
Se trovavi due lettini liberi in ogni caso non li potevi spostare; ombra o sole lo spazio disponibile era solo quello!
Per di più la spiaggia era profonda solo pochi metri e molto sporca, pericoloso camminare! E il mare? Affatto limpido come nel catalogo… alghe e cattivo odore: non abbiam mai fatto il bagno!
D’obbligo quindi le due gite alle isole-paradiso di Saona e Catalina: finalmente spiaggia e mare come sognavamo!
Ultimo lato negativo: la cucina. Molti ristoranti sì, ma pochissima scelta e qualità bassa. Se non arrivavi entro i primi 15 minuti di apertura, i piatti migliori venivano sostituiti da insalate di pasta e verdure bollite. Poco solerti nel servirti le bevande, anche nei bar dove, il perfetto all inclusive “funzionava” solo se si allungava puntualmente la mancia!
Poi camere vicino ad ogni intrattenimento, pulite, solo con bagno cieco e un po’ angusto.
Bei balconi e romantici giardini con esotici uccelli e laghetti rilassanti.
Splendidi e grandiosi spettacoli serali per la clientela internazionale, mentre decisamente ripetitiva e dozzinale l’animazione Veratour per gli italiani.
Ci siamo fatti un’ultima domanda prima di rientrare in Italia: se il volo parte alle 23 ed io ho pagato anche quell’intera giornata, perchè alle 15 devo fare il check out, lavarmi, indossare abiti pesanti, riconsegnare i teli mare e restare in attesa ore ed ore alla reception??
E ci hanno anche tolto il braccialetto per poter bere…!!!
9 comments
Ve gusta viajar en la pobreza.
In realtà non particolarmente. Siamo appena tornati da California e Giappone… 🙂
Perche solo a me non e piaciuta la mia vacanza a Santo Domingo? Mi ricordo il bel mare, le belle escursioni…eppure non molto che rimanga stampato in testa di un viaggiatore… e bello vedere che qualcuno mi contraddice…non mi piace mettere un segno meno su una localita senza possibilita di redenzione
He he he è bello il tuo punto di vista così aperto rispetto le opinioni altrui! Però devo ammettere che non è tra i luoghi che mi ha emozionata di più. Ci sono stata diversi anni fa e non avevo ancora l’occhio “critico” del viaggiatore incallito. Dovrei tornarci!!! 😉
Posto incantevole ….potrei tenerlo in considerazione per le prossime vacanze 😉
Sì, è l’ideale per una vacanza semplice. Sono tutti molto cordiali coi turisti. Esistono una marea di pacchetti vacanze oppure si possono benissimo organizzare dei piccoli tour da soli!
mi piace!
peccato non ci siano foto del primo viaggio a Punta Cana!
:)…ti servono?
Io tengo tutte le foto nelle scatole in salotto. Il problema è soltanto avere occasione di scannerizzarle! Le tue foto sono bellissime!
posto meraviglioso, pieno di colore ed allegria