C’è chi sostiene che l’origine del nome Gallura provenga dall’ebraico Galil che significa “regione montuosa e aspra, di difficile accesso“.
Non lasciarti condizionare: visitare l’entroterra sardo è sempre una buona idea, in estate, come pausa tra una spiaggia e l’altra; in inverno, per un viaggio fuori dal turismo di massa. Raggiungerlo è facile con le numerose tratte via mare di Corsica e Sardinia Ferries.
Ecco da dove cominciare.
Visitare Luogosanto e dintorni
Distante circa 20 km dalle zone sarde di vacanza più rinomate, il territorio di Luogosanto rappresenta un’isola geografica e storica che conserva i tratti caratteristici della Gallura ancora incontaminata e ricca di tradizione.
Qui si possono incontrare ancora gli stazzi, case circondate da un pezzo di terra coltivata da famiglie di agricoltori e allevatori.
La “civiltà degli stazzi” è un modo di vivere: coltivare la terra, allevare il bestiame, rapportarsi con la natura, preparare il cibo e ritrovarsi in occasioni di festa che sono propri di questa zona della Sardegna, autentica, che si incontra allontanandosi dalla zona costiera.
Alcuni di questi stazzi sono stati trasformati in agriturismo dai tratti tradizionali. Piatti poveri ma ricchi di gusto che raccontano la storia della Gallura. Porceddu, pane carasau, zuppa gallurese…
Un pranzo dall’Agriturismo Canu è un’esperienza da non perdere. E da non perdere anche il delizioso mirto fatto in casa!
Le chiese campestri della Gallura
Un’altra realtà tipica della Gallura sono le chiese campestri. Il nome del Santo viene sempre affiancato al cognome della famiglia proprietaria del terreno su cui si trova la chiesa, un modo curioso e anche simpatico di identificare tutte le piccole chiesette in pietra che costellano il territorio sardo dell’entroterra.
Queste chiese sono sempre aperte, ma si usa bussare tre volte prima di entrare, per avvisare eventuali viandanti che trovano riparo da freddo ed intemperie.
Un bellissimo esempio è l’eremo di San Trano, solitario, modellato nella nuda roccia e avvolto da sculture naturali di granito create da vento e pioggia. Da qui si ammira un panorama che merita davvero tanto, perfetto esempio di macchia mediterranea.
Ho incontrato anche un paio di capre che gironzolavamo tranquille al termine del sentiero per giungere all’ingresso della chiesetta. Sapete che significa “notte da capra in conca”? 😉
Degli stessi anni della chiesetta di San Trano è anche il bellissimo Santuario della Natività di Maria che si trova nel centro di Luogosanto. Il museo adiacente mostra curiose foto d’epoca, abiti tradizionali con narrazione di usi e costumi e dentro al caveau si trova una splendida collezione di anelli di valore dati in dono alla Madonna per grazia ricevuta. Da brillare gli occhi!
Il Palazzo di Baldu e il Castello di Balajana
Da vedere la chiesa di Santo Stefano che si trova adiacente al Palazzo Medievale di Baldu, imponenti rovine di un palazzo sede probabilmente dei primi giudici pisani in Gallura.
Il nome Baldu sembra richiamare un diminutivo, nella parlata locale, del nome di Ubaldo Visconti e tutto intorno si possono scorgere facilmente i resti di un impianto urbano, di manufatti e spazi comuni.
Se hai fiato e gambe buone, avventurati su dai 300 gradoni dissestati fino al Castello di Balajana e, attraverso il grezzo ponticello di pietra, arriva alla graziosa chiesetta di San Leonardo che domina sulla vallata. Panorama mozzafiato assicurato… e anche fiatone!
Trekking nella Foresta Demaniale del Monte Limbara Sud
Se l’attività sportiva non ti spaventa, anzi, il movimento all’aria aperta è proprio quello che stai cercando, non perderti un trekking alla Foresta Demaniale del Monte Limbara Sud.
Tre ore in compagnia dell’espertissima Enrica e della sua instancabile cagnolina alla scoperta di sculture di rocce, storici resti di insediamenti legati alla pastorizia, migliaia di piantine di dolcissimo corbezzolo (è perfettamente maturo nel periodo di dicembre), e il grazioso laghetto che ospita due anatre innamorate.
Qui si trovano ben 11 sentieri, adatti a tutta la famiglia, che ci mettono a stretto contatto con la vegetazione e la fauna della Gallura. Sarebbe bello scorgere un daino, non credi? Beh, non è così impossibile…
Curiosità: l’estrazione del sughero dalle querce
Il territorio della Foresta Demaniale del Monte Limbara Sud è coperto in buona parte da querce da sughero. Sapevi che la Sardegna è uno dei principali produttori di questo pregiato materiale?
Ora capisco perchè i tappi per il vino sono così costosi.
Il sughero è una speciale corteccia che ricopre le querce in due principali strati: il sughero maschio, esterno e più grezzo e il sughero femmina, quello interno, fine e molto prezioso.
Il suo processo di estrazione del sughero è molto delicato ed affidato ad esperti che intervengono su ogni quercia da sughero ogni 10 anni, non più di frequente.
Non perderti l’immensa quercia di 300 anni!
Il Museo del Vino di Berchidda
Altre informazioni riguardanti il sughero e i vini galluresi le ho avute al Museo del Vino di Berchidda.
Un ampio spazio è dedicato a pannelli che illustrano la storia e le coltivazioni dei vini sardi. Sono presenti storiche macchine agricole e di vinificazione, fino all’imbottigliamento e all’etichettatura.
L’edificio è su una altura panoramica e l’area dedicata alla degustazione e alla vendita di bottiglie prestigiose è ideale anche per intrattenersi con gli amici con un buon calice di vino in mano.
Io mi sono follemente innamorata del Vermentino della cantina Atlantis Wine. Se vuoi sapere di più su vino e prodotti tipici della Gallura, leggi di Eat Berchidda.
2 comments
Grazie, da aggiungere alla lista dei posti da esplorare la prossima volta in Sardegna 😉
Bene, sono felicissima di averti ispirato! 🙂