Dopo il primo post sulla Via degli Dei mi sono arrivate richieste di approfondimento su come suddividere le tappe, dove dormire e come recuperare i file per il GPS.
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Piazza Maggiore a Bologna è il punto di partenza della Via degli Dei. Qui la Basilica di San Petronio
Vado con ordine e riporto tutto qui, facendo chiarezza tra le informazioni confuse e sparse trovate online sui vari siti più o meno ufficiali che parlano di Via degli Dei, cammini slow, tappe parziali e chi più ne ha più ne metta.
La Via degli Dei è ben promossa ed è diventata abbastanza celebre in Emilia Romagna e dintorni quale cammino breve (4-6 giorni), zaino in spalla, sull’Appennino. Questo fa sì che spesso venga presa sotto gamba, che appaia alla portata di tutti e facile da affrontare. Niente di più sbagliato.
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Prima tappa: nei pressi di Sasso Marconi si passa attraverso la corte della Fortezza de’ Rossi
Fin dall’inizio è difficile reperire informazioni chiare e univoche. Il sito ufficiale www.viadeglidei.it è appena stato lanciato e comunque propone tappe lunghe anche oltre i 30 km al giorno, con dislivelli notevoli, soprattutto nella seconda e nell’ultima tappa.
Gente esperta ne abbiamo, ma il saliscendi spacca le gambe a tutti, se poi il tempo è sfavorevole le difficoltà aumentano. Definire tappe adeguate è il primo ostacolo del pellegrino e lo si supera solo con un po’ di esperienza e mappa dei sentieri alla mano.
Consiglio anche di scaricare l’app: io non ne ho apprezzato i contenuti poco dettagliati ma alcuni ragazzi in viaggio con me l’hanno valutata positivamente.
Carta dei percorsi e app interpolate tra loro permettono di definire tappe equilibrate e in questo vi aiuto io.
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Un passaggio nel bosco e un segnale chiaro affisso ad un tronco. Dovrebbero essercene di più
L’impresa dei 4 giorni lasciatela ai trekker esperti, allenati e senza tempo da dedicare a soste piacevoli e paesaggi infiniti; io propongo una variante da 6 giorni con attenzione a lasciare del tempo al riposo, alla gestione dell’imprevisto e ai panorami da godersi con calma.
Tappa 1: Bologna – Badolo
E’ fattibile e riserva tratti molto affascinanti in primis San Luca fuori Bologna, la cui vista ti accompagna per molti km. Non perdetevi i Prati di Mugnano: pare banale ma seguendo la guida noi ci siamo persi.
Seguite l’insegna per il ristorante Prati di Mugnano e vi troverete alla collina coi cipressi che vedi nel mio post. Bellissimo!
Da lì a Badolo sempre occhi aperti mi raccomando: l’abbiamo allungata di molto perchè a un certo punto la deviazione sul sentiero è segnata sulla mappa, ma non altrettanto bene con i cartelli e Badolo non compare mai: dovete seguire Sasso anche se apparentemente pare di tornare indietro.
Dove dormire: La Casetta di Badolo, molto essenziale ma non nel prezzo. Purtroppo non abbiamo trovato altro.
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Tanto verde intorno nei passaggi boschivi e la voglia di cercare il cielo tra le fronde fitte in primavera
Tappa 2: Badolo – Madonna dei Fornelli
La prima parte della tappa l’abbiamo fatta su asfalto fino a raggiungere l’incrocio con il paese di Brento. Siccome le salite e il costone alto l’avevamo già fatto il giorno prima per aver allungato di tanto la tappa non volevamo rifarlo. Quel sentiero è molto sconnesso e difficoltoso, un po’ spaccagambe ma la vista dall’alto merita! Se ve la sentite fatelo ma partite molto presto e fate le adeguate soste.
Pausa pranzo a Monzuno alla Salumeria Zivieri! Ve la ritroverete di fronte una volta arrivati in piazza. Anche qui mappa in mano e occhi aperti sui cartelli!
Dove dormire: Hotel Musolesi, cibo ottimo.
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Con la pioggia primaverile e il freddo del mattino le fronde appaiono di un verde brillante e luminoso
Tappa 3: Madonna dei Fornelli – Monte di Fo’
Noi abbiamo fatto Madonna dei Fornelli – Sant’Agata, ma è esagerata, soprattutto sotto la pioggia.
C’era gente che si fermava al camping del Passo della Futa – Monte di Fo’ (Il Sergente).
Ha senso fermarsi lì e risposare. Si può anche visitare un cimitero tedesco storico al Passo della Futa a cui, esausti, abbiamo rinunciato.
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Dopo la pioggia, l’esserci persi, la salita dura ecco l’arrivo in loc. Le Croci, prima di Madonna dei Fornelli
Tappa 4: Monte di Fo’ – San Piero a Sieve
Io non l’ho spezzata così ma non mi discosterei più da quanto suggerito qua e là online. Sono comunque 21 km.
Tappa 5: San Piero a Sieve – Fiesole
Si passa per il Monte Senario che merita una visita e poi giù attraverso “il pratone” con calma fino a Fiesole godendosi la vista sulla piana di Firenze.
Fiesole è un po’ cara ma per dormire ho un appartamento da consigliare a gruppi di 4-6 persone: chiamate il B&B Casa Torrini.
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Dal Monte Senario si scende verso Fiesole attraverso un bellissimo parco boscoso
Tappa 6: Fiesole – Firenze
8 km tutti su asfalto. Tanto comoda da averla percorsa in infradito!
I file delle tracce GPS sono disponibili sul sito di movimentolento.it che propone anche un’ennesima suddivisione differente delle tappe.
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La famosa Cupola, il campanile di Giotto e il Duomo di Firenze. Tanta arte in una foto