Prosegue la nostra scoperta degli affascinanti infernot del Monferrato, divenuti patrimonio UNESCO nel giugno 2014.
E’ una sensazione speciale e appagante quando un viaggio a pochi passi da casa sa stupirti ed emozionarti così tanto.
L’infernot Provera è stato speciale sin da subito. Da quando, in un freddo pomeriggio dove ha appena smesso di nevicare, parcheggiamo l’auto e ci troviamo di fonte al una grande casa illuminata. Dalle finestre si intravede un “trenino” di gente che sembra festeggiare lo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre. Capofila, la padrona di casa, con cappellino da Babbo Natale.
L’accoglienza più bella possibile: una famiglia che ti apre le porte di casa sua come se ti conoscesse da tempo. Che ti accompagna al piano di sotto, nella cantina, dove ti vengono incontro altri amici porgendoti un bicchiere di ottimo barbera.
Questo è il Monferrato. Questo è il modo perfetto per fare conoscere la speciale atmosfera di un infernot.
L’infernot Provera poi non ha bisogno di molti preamboli. In tutta sincerità penso sia uno tra gli infernot più belli visitati fino ad ora.
Il percorso è interamente illuminato da candele. Tea lights e classiche candele dentro ai colli delle bottiglie ricreano la luce e i colori ideali in cui lasciarsi avvolgere durante la visita.
La struttura ha una forma a chiocciola e si trova ad una profondità di 5 metri dal manto stradale. La serie di nicchie e corridoi si estende per più di 25 metri, una lunghezza davvero ragguardevole, mai vista prima!
Appena imboccato il piccolo ingresso, troviamo alla nostra sinistra la prima nicchia con le classiche gradinate porta bottiglie che si ripresenteranno anche nelle successive stanze dell’infernot. Si chiama Nicchia brut e dus in quanto proprio qui venivano riposti i vini spumanti.
Proseguiamo per il corridoio (Curidur dal liqur, dove riposavano i vini liquorosi e di alta gradazione alcolica) che presenta una serie di piccole nicchie biforate su entrambi i lati. Le pareti trasudano umidità e alcune colonnine delle bifore, negli anni, hanno purtroppo ceduto senza comunque togliere nemmeno una briciola del fascino e della bellezza della antica costruzione!
Giungiamo così alla Sala dal turetti dove appunto due torrette cilindriche campeggiano in una grande stanza che aveva, presumibilmente, funzione conviviale, oltre che di stiva. Numerosissime bottiglie trovavano spazio tra le gradinate delle torrette, delle pareti e di un grande sedile in pietra.
Proprio in fronte al sedile troviamo una seconda nicchia dove, per l’occasione, è stato allestito un piccolo presepe che pare aver trovato davvero la sua postazione perfetta. E’ la Nicchia dal vaslot che conteneva un barilotto per la degustazione del vino novello.
Un piccolo gradino ci invita nel secondo corridoio con nicchie questa volta quadrate, il Curidur dal porti. Termina nella Sala Infernot, di pianta circolare con soffitto con mattoni a vista. Al centro è appeso un pintin originale, attrezzo utilizzato per la valutazione della fermentazione del vino.
Come già vi avevo raccontato, caratteristica fondamentale dell’infernot è la temperatura costante all’interno di stanze e corridoi, ideale per conservare al meglio vino, liquori ma anche alimenti durante i rigidi inverni o le caldi estati monferrine.
Con una gradevole temperatura di 10-15 gradi, ci ha ospitato per un gustoso aperitivo in una fredda giornata di fine anno.
Potete visitare anche voi l’infernot Provera di Camagna, contattando i proprietari o seguendo i numerosi eventi che vedranno i bellissimi infernot protagonisti di questo Monferrato patrimonio UNESCO.
Leggete qui se volete sapere qualcosa in più sugli infernot Patrimonio UNESCO.
3 comments
Questo post non fa che confermare la mia curiosità per la tua bellissima terra! Spero tanto di scoprirla presto, compreso l’aspetto enogastronomico, magari con una guida d’eccezione come te.
Un abbraccio e buon anno a te e al doctor! 🙂
Un augurio di poterti ospitare presto in questo anno nuovo cara Erika! Ti aspettiamo!
Un augurio di poterti ospitare presto in questo anno nuovo cara Erika! Ti aspettiamo!