Cosa c’è da visitare a Novara? Me lo chiedevo anche io fino a qualche giorni fa. Una città così vicina a casa mia eppure della quale non sapevo proprio nulla.
Ci ha pensato il propositivo staff di ATL Novara a colmare la lacuna, portandomi a conoscere quegli angoli della città che la rende unica ed interessante, un vero gioiello italiano.
E dove far iniziare il nostro tour se non dalla magnifica ed imponente Basilica di San Gaudenzio?
La chiesa fu consacrata nel 1298 ed è composta di una sola grande navata affiancata da 6 cappelle laterali. L’elemento architettonico più significativo della basilica è la sua maestosa cupola, alta 121 metri, progettata dall’architetto-ingegnere Alessandro Antonelli, creatore della famosa Mole di Torino.
E’ possibile salire sulla cupola fino a raggiungere una balconata esterna che regala un panorama a 360 gradi sulla città.
Nonostante i lavori siano durati quasi 50 anni, l’opera non fu mai completata; nelle intenzioni dell’architetto, infatti, la seconda cupola interna, che oggi appare bianca, sarebbe dovuta essere decorata con una serie di affreschi visibili dall’interno della chiesa.
Poco distante dalla Basilica, tappa obbligata la bottega del Biscottificio Camporelli dove, ne sono certa, non potrete uscirne a mani vuote. Incontriamo il proprietario che ci racconta la storia del biscottificio e ci permette di “spiare” il lavoro di rapidi e diligenti operai ormai praticissimi del mestiere. I biscottini tipici novaresi sono davvero ottimi, ideali col tè e perfetti da regalare grazie a confezioni curate fin nei minimi dettagli.
Passeggiando tra le vie del centro scopro una Novara viva e vivace. Musica e giovani rallegrano le vie e, senza quasi accorgercene, raggiungiamo il Duomo e poi il Broletto, un complesso architettonico medioevale costituito da quattro edifici storici sorti in epoche diverse, con stili artistici differenti e non coerenti tra loro, attorno ad un cortile.
Al suo interno troviamo la Galleria Giannoni che espone opere di arte moderna.
Ne usciamo che è l’ora del tramonto e andiamo a godercelo, sempre e rigorosamente con vista sulla cupola, all’elegante Il Cortile Cafè, in centro. Uno spritz ghiacciato fa proprio al caso nostro dopo la passeggiata e l’atmosfera del locale, che si sta trasformando per accogliere gli ospiti per la cena con musica dal vivo, è accogliente e rilassante.
La seconda giornata del blog tour #NovaraIn si è svolta nei dintorni della città, tra le campagne delle risaie.
E come mancare una tappa così caratteristica come può essere la visita all’Azienda Agricola Riso Buono la Mondina?
Qui abbiamo raggiunto gli enormi silos contenenti il riso raccolto e lasciato “invecchiare” almeno un anno. La produzione si concentra su riso Carnaroli (conosciuto da tutti) e sul particolare riso Artemide (un riso nero dalle caratteristiche simili al riso Venere). Ma ve ne parlerò meglio in un’altra ghiotta occasione.
Imperdibile una sosta alla bottega dove il confezionamento speciale rende questo riso un regalo perfetto in ogni occasione.
Raggiungendo San Nazzaro Sesia in un giorno di mercato, rimaniamo stupiti nel vedere come un piccolo paesello possa nascondere, dietro l’angolo, la magnifica Abbazia Benedettina dei Santi Nazario e Celso.
Il complesso fortificato salta subito agli occhi e sa emozionare col suo colore rosso mattone e la sua magnificenza.
Dà un senso di sicurezza ed eternità.
La visita all’interno è guidata da speciali pannelli multimediali ma noi abbiamo un cicerone d’eccellenza. Il giovanissimo parroco sa rendere emozionante e personale ogni passo, dal museo di paramenti sacri, alla navata affrescata dell’abbazia, dalle camere per i pellegrini ai curati giardini del chiostro.
Dopo pranzo, ecco la parte naturalistica del viaggio, tanto attesa da me che da un vulcano (anzi due) ero appena tornata.
(Volete sapere del mio trekking su Vulcano e della sciara di fuoco di Stromboli?)
Potete immaginare quanto fossi curiosa di trovarmi a tu per tu col famigerato Supervulcano del Sesia.
In realtà, sapevo bene che non mi sarei trovata dinnanzi ad una conica montagna fumante ma a qualcosa di molto più singolare, anzi, parliamo dell’unico caso al mondo!
Viene chiamato super vulcano a causa della enorme esplosione che 300 milioni di anni fa eruttò una immensa quantità di materiale e sprigionò una energia pari a 250 bombe atomiche.
In periodi meno remoti, gli spostamenti della crosta terrestre che portarono alla creazione delle Alpi hanno sollevato e ruotato questi materiali depositati, portando in superficie quello che normalmente si trova a profondità inesplorate (anche fino a 30 km).
Con un breve trekking nella natura abbiamo raggiungo questi speciali conglomerati rocciosi.
E’ possibile vederlo in un’area che comprende Valsesia e Valsessera, fino a raggiungere il lago Maggiore.
Concludiamo in bellezza il blog tour con un aperitivo speciale. Una degustazione coi fiocchi in una location ideale: il ricetto di Ghemme!
Per chi di voi non conoscesse il ricetto: non allarmatevi, è una realtà quasi esclusivamente piemontese, eppure non ne sapevo nulla nemmeno io prima di visitare, lo scorso inverno, il ricetto di Candelo (BI).
Questa particolare costruzione fortificata, con tanto di torri, serviva a proteggere il raccolto e le merci destinate all’intero paese e minacciate dagli invasori. In caso di attacco, anche i cittadini trovavano rifugio in questo piccolo borgo-fortezza che ora è perfettamente conservato e abbellito da gerani e fiori colorati.
Per quanto riguarda l’appetitosa e professionale degustazione di vini e specialità novaresi, vi faccio attendere ancora un pochino.. 🙂