La giornata a Zhouzhuang è stata tanto complessa da realizzare quanto emozionante da vivere.
La fatica più grande: prendere il bus nella stazione centrale (25yuan). Questa era in chiusura in quanto ricostruita, rimodernizzata, poco più lontano. L’attenzione veniva rapita immadiatamente dall’immensa nuova struttura che troneggiava, ma nessuno parlava in inglese e ovviamente le scritte erano solo in ideogrammi.
Il numero dei turisti stranieri era ridottissimo.
Tanti su e giù anche solo per capire quale fosse la giusta biglietteria. In realtà stavamo sbagliando addirittura stazione.
Attenzione a come si pronuncia ‘Zhouzhuang’ perchè spesso i cinesi fraintendono e forniscono indicazioni per una città ai confini del Tibet che suona allo stesso modo.
La seconda grande difficoltà: arrivati a destinazione, ottenere informazioni per il bus di rientro. Dopo numerosi vani tentativi, per fortuna ci ha soccorso un giovane, unico a parlare inglese in tutta la cittadina a quanto pare. L’ultima corsa per rientrare a Shanghai è alle 16:30.
La stazione dei bus è nel nulla. Scendi e ti trovi spaesato, non si capisce dove andare e nessuno sa fornirti indicazioni.
Ci si può affidare ad un taxi a 10yuan oppure approfittare di mezzi alternativi anche se poco più costosi.
Una simpatica esperienza è stata il giro in risciò (contrattando 40yuan) un rusticissimo, anzi fatiscente, seggiolino a due posti collegato ad una bicicletta sgangherata e condotta da anziani per i quali l’inglese resta una leggenda.
Zhouzhuang viene chiamata la Venezia della Cina perché ha una “città vecchia” che si snoda fra piccoli canali ombreggiati da verdeggianti salici, con botteghe di sete e profumi, oggetti intagliati nel legno e bijoux di perline colorate.
Consiglio i profumi in polvere e i profuma ambienti moto originali di una bottega subito ad inizio città vecchia, confezionati benissimo, ottimi da regalare (25yuan cad).
I piccoli ristoranti offrono piccioni laccati esposti in bella vista nelle grandi vetrine oppure pesce pescato direttamente nei canali, tra i quali microscopici gamberetti da gustare col guscio.
L’ingresso generale costa 100yuan ed è compresa la visita a vecchi palazzi signorili tra cui un caratteristico teatro cinese, immersi nel silenzio e nella pace.
Si ode soltanto il canto delle barcaiole che conducono i pochi turisti in brevi navigazioni sotto i piccoli ponti ad arco che collegano le varie zone della cittadina (180yuan a barca per 1ora).
Se volete saperne di più, cliccate QUI e leggete il mio articolo per Nonsoloturisti.it.